(Public Policy) – Roma, 4 lug – Verrà istituita nel
Parlamento europeo una commissione di inchiesta per indagare
sulle conseguenze del ‘Datagate‘ americano per quanto
riguarda sia le relazioni tra Unione europea e Stati Uniti
che i cittadini europei.
La risoluzione, presentata dai deputati della commissione
Libe e anticipata ieri da Public Policy, è stata oggi
approvata dall’Europarlamento con 541 voti a favore, 91
contrari, 9 astenuti.
Tra gli emendamenti approvati in Aula, l’unica modifica più
rilevante al testo è stata la modifica nella composizione
della commissione d’inchiesta, di cui prenderanno parte sia
membri del Libe sia membri della commissione Affari esteri.
La commissione d’inchiesta, a quanto si apprende, avrà le
stesse caratteristiche e prerogative di quella creata per il
caso Echelon. All’epoca, era il 2001, venne istituita una
commissione d’inchiesta sull’esistenza di un sistema
d’intercettazione globale per le comunicazioni private ed
economiche (Echelon).
La risoluzione sul Datagate (sottoscritta da Ppe, S&D,
Alde e Verdi/Efa) chiede un immediato chiarimento da parte
delle autorità statunitensi, specificando la necessità di
fornire all’Ue “senza ulteriori ritardi, informazioni
complete sul programma Prism (il programma americano di
sorveglianza internet; Ndr) e programmi affini, in
particolare per quanto riguarda le basi legali, la necessità
e la proporzionalità” dell’intervento e le misure di
salvaguardia “per proteggere i diritti fondamentali dei
cittadini europei”.
Inoltre gli eurodeputati domandano alla Commissione
europea, al Consiglio e agli Stati membri di “considerare
tutti gli strumenti a loro disposizione sia a livello
politico che tecnico per ottenere quanto richiesto”, inclusa
tra l’altro una “possibile sospensione degli accordi sul Pnr
(la registrazione dei nomi dei passeggeri del trasporto
aereo in vigore dal 2012; Ndr) e sul Tftp (il programma di
controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi in
vigore dal 2010; Ndr)”.
Sempre nella risoluzione congiunta si chiede alla
Commissione Ue di “assicurarsi che gli standard europei e la
corrente negoziazione sul pacchetto europeo per la
protezione dei dati non siano stati minati dall’accordo sul
Partenariato transatlantico su commercio e investimenti
(Ttip)”.
Un accordo commerciale di cruciale importanza che
sarà discusso già dall’inizio della prossima settimana (l’8
luglio) e che punta a semplificare l’acquisto e la vendita
di beni e servizi tra l’Ue e gli Usa, un’idea certo non
nuova e “dovuta al persistere della crisi economica e allo
stallo dei negoziati commerciali multilaterali nell’ambito
dell’Organizzazione mondiale del commercio, la cosiddetta
agenda di Doha per lo sviluppo“, come si legge sul sito
della Commissione europea. (Public Policy)
VIC-DSA