Ddl Capitali, come cambiano le modalità di elezione dei Cda

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ROMA (Public Policy) – Cambiano, nell’emendamento al ddl Competitività capitali sulla lista del Cda uscente, riformulato dai relatori in Finanze Senato Dario Damiani (FI) e Fausto Orsomarso (FdI), le modalità di elezione dei nuovi componenti dei Cda delle quotate e i bilanciamenti tra maggioranza e minoranze.

L’emendamento riformulato, di cui Public Policy ha preso visione, prevede innanzitutto che se la lista del Cda uscente di una quotata dovesse ottenere il maggior numero di voti, da questa sarà tratto, in base al numero di ordine progressivo con il quale i candidati sono elencati, il numero dei consiglieri spettanti pari al 50% +1. L’assemblea procederà a una ulteriore votazione individuale su ogni singolo candidato e i candidati saranno ordinati sulla base del numero di voti da ciascuno di essi ottenuto dal più alto al più basso (senza che l’assemblea li debba confermare, come previsto dalla precedente formulazione dell’emendamento) e risulteranno eletti i candidati che abbiano ottenuto i maggiori suffragi, in ragione dei posti da assegnare. In caso di parità tra candidati si procederà in base all’ordine progressivo con il quale i medesimi sono elencati nella lista.

Un altro emendamento dei relatori conferma che lo statuto delle società quotate italiane potrà prevedere che il Consiglio di amministrazione uscente possa presentare una lista di candidati per l’elezione dei componenti del nuovo Cda. Ma la riformulazione, innanzitutto, riduce la maggioranza necessaria per deliberare la presentazione di questa lista: basteranno, si legge nell’emendamento riformulato, due terzi dei componenti del Cda uscente, mentre la precedente formulazione chiedeva il sì dei quattro quinti degli amministratori presenti.

L’emendamento riformulato, inoltre, prevede che la lista del Cda uscente dovrà contenere un numero di candidati pari al numero dei componenti da eleggere maggiorato di 1/3, mentre la formulazione precedente richiedeva fossero pari al doppio di quello dei componenti da eleggere.

Nell’emendamento riformulato resta fermo che le società quotate dovranno provvedere all’adeguamento degli statuti in maniera da consentire l’applicazione della novità a decorrere dalla prima assemblea convocata per una data successiva al 1° gennaio 2025.

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VIC