ROMA (Public Policy) – La bozza del ddl Capitali, presa in visione da Public Policy, e sul tavolo del Cdm, introduce anche delle modifiche alla disciplina dei poteri sanzionatori in seno alla Consob.
Per le violazioni di competenza della Consob, entro 30 giorni dalla notifica della lettera di contestazione degli addebiti, il soggetto destinatario potrà presentare impegni tali da far venir meno i profili di lesione degli interessi degli investitori e del mercato, al centro della contestazione. Alla Consob spetterà valutare la gravità delle violazioni e l’idoneità degli impegni anche in relazione alla tutela degli interessi lesi: dopo un’eventuale consultazione preliminare degli operatori di settore potrà anche, nei limiti previsti dall’ordinamento europeo, renderli obbligatori per i soggetti destinatari del procedimento sanzionatorio e pubblicare gli impegni assunti. Tale decisione, si legge nel testo, “può essere adottata per un periodo di tempo determinato e chiude il procedimento sanzionatorio senza accertare la violazione”.
Inoltre, in caso di mancato rispetto degli impegni resi obbligatori, i limiti massimi della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla normativa di riferimento saranno aumentati del 10%.
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VAL