di Sonia Ricci
ROMA (Public Policy) – Black list per i dirigenti e le Pubbliche amministrazioni inadempienti, impronte digitali al posto del cartellino e sblocco totale del turnover a partire dal 2019: sono queste i contenuti più importanti del ddl Concretezza, a firma della ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri nelle scorse settimane e ora attente l’inizio in Parlamento. Vediamo nel dettaglio i contenuti dell’ultima bozza in circolazione.
NUCLEO DELLA CONCRETEZZA
Al ministero della P.a. nascerà il cosiddetto “Nucleo della concretezza”. Conterà 23 dirigenti e trenta funzionari. In parallelo, il ministero insieme a Comuni e Regioni scriverà il Piano triennale delle “azioni concrete” che fisserà degli obiettivi generali che gli uffici pubblici dovranno seguire. Sarà, dunque, il “Nucleo” ad occuparsi che il piano venga realizzato con sopralluogo e visite negli uffici, collaborerà con l’ispettorato della funzione pubblica, per svolgere controlli sull’efficienza delle Pa e proporre eventuali misure correttive. I prefetti potranno inviare segnalazioni su eventuali irregolarità.
BLACK LIST
Le Pubbliche amministrazioni che non rispetteranno gli obiettivi saranno iscritte in un elenco che sarà pubblicato online. Una sorta di “black list” delle Pa inadempienti che porterà anche alla responsabilità dirigenziale per i “capi” pubblici.
STOP ASSENTEISMO CON IMPRONTE DIGITALI
Impronte digitali e videosorveglianza per rilevare le presenza in servizio sono tra le novità contenute nel ddl Bongiorno. Per attuare le nuove regole sono stati stanziati 35 milioni di euro per il 2019.
FONDO ‘SALVA’ ACCESSORIO
Per districare una questione relativa ai Fondi per il salario accessorio e, dunque, alla parte aggiuntiva dello stipendio dei dipendenti pubblici, il ddl contiene una norma di carattere ordinamentale che chiarisce in che modo possano essere ripartiti. Questa si è resa necessaria per garantire che l’accessorio venga destinato anche alle nuove leve. Al momento, infatti, la legge prevede un blocco, ossia l’utilizzo del Fondo non può superare quella effettuata nel 2016.
Nel dettaglio, con una norma di interpretazione autentica del dlgs 75 del 2017 (attuativo della riforma Madia) e che riguarda anche le assunzioni straordinarie dei precari delle Pa, si prevede che i limiti previsti – quelli relativi alla spesa del 2016 – non operino nei confronti degli incrementi previsti dai ccnl successivi, o dei provvedimenti negoziali del personale in regime di diritto pubblico, all’entrata in vigore del decreto.
MAXI PIANO ASSUNZIONI
Sblocco totale del turnover nel 2019 per le amministrazioni centrali. I nuovi dipendenti saranno selezionati in base a delle categorie specifiche di specializzazione: digitalizzazione, razionalizzazione e semplificazione dei processi, qualità dei servizi pubblici, gestione dei fondi strutturali, contrattualistica pubblica e controllo di gestione e attività ispettiva. Stando ai dati della Ragioneria dello Stato, nel prossimo triennio potrebbero raggiungere quota 450mila i dipendenti pubblici in uscita (147mila all’anno), ovvero che andranno in pensione. Questo – insieme allo sblocco totale delle assunzioni – permetterà l’entrata di nuovi statali.
BUONI PASTO
L’articolo 5 cerca di fare chiarezza su un nodo nato a seguito della sospensione di un contratto di fornitura di Consip relativo ai buoni pasto dei dipendenti pubblici. La società Qui! Group, vincitrice dell’appalto per il Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e Lazio per l’erogazione dei ticket, si è vista revocare da Consip (il committente) il contratto per gravi inadempienze. L’articolo del ddl stabilisce le modalità operative per la restituzione e sostituzione dei vecchi buoni pasto non più spendibili.
@ricci_sonia