ROMA – (Public Policy) – Il disegno di legge Delrio sul superamento delle Province, dopo un esame durato circa un mese e mezzo in commissione Affari costituzionali alla Camera, è approdato ieri in aula per l’ultimo passaggio che lo porterà successivamente al vaglio di Palazzo Madama. Dopo che la deputata di Forza Italia Elena Centemero si è dimessa da relatrice, il democratico Gianclaudio Bressa è rimasto l’unico relatore di maggioranza.
Public Policy ha chiesto a lui quali saranno gli ultimi passaggi alla Camera di questo ddl, che trasferirà molte funzioni dalle Province agli altri enti locali, trasformando le Province e le Città metropolitane in enti di secondo grado.
D. PRIMA DI TUTTO PUÒ CONFERMARCI CHE L’ESAME DEL DDL RIPRENDERÀ GIOVEDÌ?
R. Si, il testo in linea di massima dovrebbe andare in aula giovedi, bisogna vedere se si riescono ad approvare i testi che sono in discussione prima (il dl Missioni; Ndr).
D. DOPO LE DIMISSIONI DELLA DEPUTATA DI FORZA ITALIA ELENA CENTEMERO SI DOVRÀ NOMINARE UN ALTRO RELATORE?
R. Al punto in cui siamo non credo ce ne sia bisogno.
D. SI ASPETTA SORPRESE DALL’ESAME DELL’AULA? CREDE CHE IL TESTO POTRÀ ESSERE MIGLIORATO?
R. Si, non ho ancora visto gli emendamenti che soni stati presentati ma credo che in generale il testo si possa migliorare. Si tratta di miglioramenti più di forma che di sostanza che riguardando un po’ tutti gli articoli. Poi ci sono due punti che in commissione hanno avuto un livello di discussione approfondito ma che non sono riusciti ad essere tradotti in modifiche. Il primo riguarda la possibilità di istituire un numero maggiore di Città metropolitane e l’altro la possibilità di aumentare il numero di consiglieri nei comuni con un numero di abitanti inferiore ai 3mila o ai 5mila abitanti.
D. PUÒ SPIEGARE MEGLIO?
R. Sulle Città metropolitane l’ipotesi è di dare la possibilità alle Province con più di un milione di abitanti di diventare Città metropolitane (il testo del ddl attualmente prevede l’istituzione di 10 Città metropolitane, compresa Roma; Ndr).
D. E SUL NUMERO DI CONSIGLIERI NEI PICCOLI COMUNI?
R. Su questo punto si sta lavorando sull’aumento dei consiglieri, con lo scopo di aumentare la rappresentatività dopo una diminuzione del loro numero avvenuta in questi anni per diminuire i costi della politica. L’aumento avverrà senza aumentare i costi dei gettoni di presenza, se un consigliere prende 13 invece che 17 non credo cambi molto.
D. CREDE CHE SU QUESTI PUNTI SI TROVERÀ UN ACCORDO?
R. Credo di si.
D. A QUESTO PUNTO, PER ARRIVARE A UNA APPROVAZIONE DEL TESTO ENTRO LA FINE DELL’ANNO, IL DDL ARRIVERÀ BLINDATO AL SENATO?
R. No, niente blindature. All’inizio c’era questa questione di approvare il testo entro l’anno ma tutti i conteggi che abbiamo inserito nel testo partiranno dal 1° febbraio.
D. MA LO SCOPO NON ERA APPROVARE IL TESTO ENTRO L’ANNO PER EVITARE LE ELEZIONI DEI CONSIGLI PROVINCIALI A PRIMAVERA?
R. Se il testo viene approvato entro la fine di gennaio le elezioni non si terrano comunque. (Public Policy)
NAF