ROMA (Public Policy) – Inserito nel ddl Made in Italy, approvato mercoledì dal Cdm, un pacchetto di norme sulle imprese culturali e creative. In base all’ultima bozza presa in visione da Public Policy, si istituisce al ministero della Cultura l’Albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale. L’articolato prevede poi l’istituzione sempre al Mic del ‘Fondo per lo sviluppo delle attività culturali e creative’. La dotazione è ancora in fase di definizione.
Il Fondo sarà comunque destinato alla promozione di nuova imprenditorialità e di misure per la crescita del settore e alla promozione di forme di collaborazione con le imprese di altri settori produttivi, le università e gli enti di ricerca, i musei, le istituzioni culturali, anche attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto. Inoltre, anche alla predisposizione di misure per favorire l’accesso al credito, predisposizione di misure per favorire lo sviluppo del settore anche mediante studi e attività di promozione e valorizzazione e promozione della ri-localizzazione in Italia (reshoring) delle imprese e dell’aggregazione di imprese appartenenti ai settori dell’artigianato artistico e di tradizione, del vetro artistico, del cinema e audiovisivo e in generale delle imprese culturali e creative.
Il ddl prevede poi la definizione, sempre in capo al Mic, del ‘Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative’. L’individuazione degli obiettivi del Piano strategico dovrà tenbere in considerazione determinate finalità: definire modalità organizzative e di coordinamento nelle attività delle amministrazioni competenti, anche in riferimento ad iniziative a carattere regionale, europeo e internazionale; favorire la sinergia dei programmi e degli strumenti finanziari destinati al settore; favorire lo sviluppo del settore, con particolare riguardo agli aspetti innovativi e di sperimentazione tecnologica.
E ancora: incentivare i percorsi di formazione finanziaria e gestionale dedicati alle competenze connesse alle attività del settore, in particolare mediante intese con il ministero dell’Istruzione e del merito, con le associazioni tra imprese, anche al fine di favorire l’integrazione con gli altri settori produttivi; sostenere la promozione all’estero, anche mediante intese con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; favorire lo sviluppo delle opere dell’ingegno e la tutela della proprietà intellettuale; promuovere studi, ricerche eventi in ambito nazionale e internazionale.