DEBITI PA, CGIA: NON CONTEGGIATI I PAGAMENTI SPETTANTI ALLE PICCOLE IMPRESE

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IL SEGRETARIO BORTOLUSSI:
È PROBABILE CHE IL DEBITO SIA TRA I 120/130 MILIARDI

(Public Policy) – Roma, 8 apr – A quanto ammontano i
pagamenti arretrati che la Pubblica amministrazione deve
alle imprese? L’interrogativo è stato posto dalla Cgia di
Mestre dopo aver analizzato la relazione che la Banca
d’Italia aveva presentato nei giorni scorsi alla Camera dei
Deputati. L’Associazione artigiani piccole imprese Mestre ha
scoperto, infatti, che i 91 miliardi di euro stimati da
Bankitalia sono stati calcolati mediante un’indagine
campionaria condotta solamente sulle imprese con più di 20
addetti.

“Ciò vuol dire che le aziende con meno di 20 addetti –
segnala il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe
Bortolussi – che rappresentano il 98% del totale delle
imprese presenti nel nostro Paese, non sono state
monitorate. Pertanto, i 91 miliardi di debiti in capo della
Pubblica amministrazione sono decisamente sottodimensionati,
visto che non tengono in considerazione gli importi che le
piccole e microimprese devono incassare dallo Stato centrale
e dalle Regioni e dagli Enti locali”.

Bortolussi fa notare che “nonostante siano centinaia di
migliaia i commercianti, gli artigiani e i piccoli
imprenditori che forniscono materiali o servizi, eseguono
manutenzioni o ristrutturazioni in moltissimi Comuni, nelle
scuole o negli ospedali, a queste imprese non è riconosciuta
nemmeno la dignità statistica”.

Oltre al mancato monitoraggio delle aziende con meno di 20
addetti, la Cgia sottolinea che nella indagine redatta a
Palazzo Koch non sono incluse neppure le imprese operanti
nei servizi sociali e sanitari che, come sottolinea la
Relazione stessa, sono attività che intrattengono scambi
commerciali intensi con le Amministrazioni pubbliche.

L’indagine, inoltre, si ferma al 31 dicembre del 2011 e
perciò è presumibile che oggi l’importo complessivo del
debito sia cresciuto di qualche miliardo.

Conclude Bortolussi: “In un Paese civile – conclude
Bortolussi – che credibilità può avere un debitore se non
conosce nemmeno l’ammontare esatto dei soldi che deve ai
suoi creditori? Per questo chiediamo al Governo o al
ministero dell’Economia di attivare la Ragioneria generale
dello Stato, affinché sia data una stima meno approssimativa
di quella attualmente in circolazione. Se in tempi
ragionevoli sarà possibile effettuare un nuovo monitoraggio,
è molto probabile che il debito della Pubblica
amministrazione nei confronti delle imprese lieviti tra i
120/130 miliardi di euro”.

La Cgia ricorda anche che, affinché il sistema produttivo
possa beneficiare di questa ondata di liquidità, è
necessario che lo smobilizzo sia accompagnato dall’impegno
dei destinatari di questi pagamenti a saldare in tempi
rapidissimi gli arretrati accumulati nei confronti dei
propri subappaltatori/subfornitori. (Public Policy)

SPE