(Public Policy) – Roma, 12 mar – Degli oltre 70 miliardi di
euro di crediti che le imprese vantano nei confronti dello
Stato, nel primo mese di operatività sarebbero stati
liquidati appena 3 milioni. Il dato è contenuto in un primo
bilancio fatto dal ministero dello Sviluppo economico, pwr
cui la Cgia di Mestre ha calcolato: “In un anno lo Stato
riuscirà a pagare attorno ai 36 milioni di euro: di questo
passo, lo stock sarà smaltito in oltre 1.900 anni”.
Le ragioni di questo flop, spiega poi la Cgia, sono
molteplici, anche se in gran parte sono riconducibili, da un
lato, alla difficoltà di certificare i crediti, ostacolo che
ha scoraggiato moltissime imprese a presentare la domanda,
e, dall’altro, ai ritardi nella messa a punto della
piattaforma informatica che ha il compito di collegare il
sistema creditizio con la Pa.
Tra le inefficienze del sistema va altresì sottolineato che
non sono pochi enti pubblici e società che non si sono
ancora iscritti al portale, bloccando il funzionamento
dell’intera operazione.
“Una cosa inconcepibile – commenta Giuseppe Bortolussi
segretario della Cgia Mestre – che non sta né in cielo né in
terra. In un momento di crisi e di mancanza di liquidità,
non è da Paese civile che vi siano decine e decine di
migliaia di imprese che non possono essere pagate per
l’inefficienza e il malfunzionamento della Pubblica
amministrazione”.
“Noi – conclude Bortolussi – auspichiamo che nelle prossime
settimane si possa arrivare alla formazione di un Governo in
grado di voltare pagina rispetto alle politiche economiche
adottate in questi ultimi 15 mesi. E tra le priorità che
sono sul tappeto, il pagamento di questi 70 miliardi di euro
è un elemento assolutamente imprescindibile se si vuole
davvero ridare liquidità, fiducia e nuovo slancio alle
piccole e medie imprese”.
IL QUADRO
Con i quattro decreti approvati l’anno scorso, il Governo
Monti si era impegnato a smobilizzare almeno una decina di
miliardi degli oltre 70 miliardi di euro che le imprese
private italiane attendono dalla Pubblica amministrazione.
Come? Dopo aver ottenuto la certificazione del credito
dall’Ente debitore, l’imprenditore deve trovare un istituto
di credito a cui cedere il credito per ottenere
l’anticipazione.
A questo punto, la banca che si rende disponibile ad
effettuare questa operazione accede alla piattaforma
informatica e, verificata la validità della certificazione,
liquida l’impresa. Dopodichè, l’istituto bancario inserisce
i dati della cessione del credito nella piattaforma e si
occupa del suo recupero presso la Pa debitrice. (Public
Policy)
SPE