di Viola Contursi
ROMA (Public Policy) – La norma del dl Indennizzi-banche sul “ritorno” al Tesoro della Sga Spa di Intesa San Paolo, anticipata da Public Policy, potrebbe porre le basi per la creazione di una sorta di bad bank a partecipazione pubblica, magari una Atlante 2, che potrebbe acquistare una parte delle cosiddette “sofferenze” detenute nelle pance delle banche e di riscuotere il possibile dai debitori.
L’articolo 7 del dl Indennizzi-banche prevede che le azioni dell’intero capitale sociale della Società per la gestione di attività (la Sga), la società pubblica creata nel 1997 per il salvataggio del Banco di Napoli, “sono intermente trasferite al ministero dell’Economia”.
E “successivamente all’acquisizione da parte del Mef, la Sga” potrà “acquistare sul mercato crediti, partecipazioni e altre attività finanziarie, nonché compiere le ulteriori attività previste dallo staturo, fermo il rispetto dei requisiti e degli obblighi previsti dalla normativa applicabile allo svolgimento di determinate tipologie di servizi nei confronti del pubblico“.
La relazione illustrativa del decreto sottoliena che “la norma proposta è finalizzata a chiarire che la Sga può acquistare e gestire crediti e altre attività non immobiliari anche da soggetti diversi dal Banco di Napoli”, ovvero comprare crediti deteriorati di altri banche, e “tale precisazione consentirebbe il coinvolgimento della Sga in tutte le operazioni coerenti con la sua natura di intermediario finanziario”.
In audizione al Senato il ministro Padoan ha precisato che la “restituzione” della Sga al Mef “permetterà di mobilitare risorse altrimenti non utilizzabili” e si sta ancora “analizzando a livello tecnico il possibile utilizzo delle risorse aggiuntive collocate presso la Sga”.
Fonti del Mef sottolineano che con questa norma si sono poste le basi per permettere da parte del Tesoro l’utilizzo delle risorse finanziarie ma anche umane e professionali (specializzate in recupero dei crediti) della Sga.
Al momento però, viene riferito, non si è ancora deciso come utilizzare queste risorse. Una ipotesi potrebbe essere quella di rivedere lo statuto della Sga e affidarle l’iter della riscossione dei crediti deteriorati delle banche italiane, magari all’interno del fondo Atlante o creando una sorta di Atlante 2.
Gli accertamenti tecnici in corso al Mef riguardando soprattutto il modo in cui usare la Sga senza che questo venga letto dall’Europa come un aiuto di Stato. (Public Policy)
@VioC