ROMA (Public Policy) – Potrebbero essere circa un milione i lavoratori interessati dall’allungamento della cassa integrazione. Il dato emerge dalla relazione tecnica del provvedimento, la cui bozza è stata presa in visione da Public Policy, approvato lunedì dal Cdm. In base alla relazione tecnica, si stima un ulteriore utilizzo medio della Cassa per 3 settimane (il provvedimento ne prevede 4).
Non è escluso che il contenuto del dl sia trasferito, con un emendamento, nel dl Rilancio, all’esame della commissione Bilancio alla Camera.
I NUMERI
Potrebbero essere poco più di 223mila i lavoratori interessati dall’allungamento della Cassa integrazione ordinaria prevista dal dl Cig. Il dato emerge sempre dalla relazione tecnica del provvedimento.
In riferimento alla Cigo, la relazione ipotizza un ricorso medio alle ulteriori tre settimane di trattamento ordinario per il 30% su una platea di 8.600 lavoratori dipendenti da aziende non autorizzate a svolgere attività. A questi vanno aggiunti il 10% di 2,2 milioni di lavoratori dipendenti da aziende autorizzate a svolgere l’attività successivamente al dpcm 26 aprile 2020.
Potrebbero essere invece circa 230mila i lavoratori interessati dall’allungamento della Cassa integrazione in deroga. Il dato emerge sempre dalla relazione tecnica.
L’estensione della cassa integrazione in deroga, per un periodo stimato di 3 settimane, potrebbe interessare il 30% di una platea di 600mila lavoratori dipendenti da aziende non autorizzate a svolgere l’attività economica. A questi, si aggiunge il 10% di 500mila lavoratori dipendenti da aziende autorizzate a svolgere l’attività successivamente al dpcm 26 aprile 2020.
REM E SANATORIA BRACCIANTI-COLF
La bozza di dl prevede ancora una proroga della possibilità di fare domanda per il Reddito di emergenza (Rem) dalla fine di giugno al 31 luglio.
E ancora: la bozza proroga la possibilità di domanda di emersione di rapporti di lavoro irregolare e di rilascio di permesso di soggiorno temporaneo al 15 agosto. La norma interverrebbe su quanto stabilito dal dl Imprese che aveva fissato al 15 luglio il termine per la domanda.
DOMANDE ERRATE
La bozza del dl, di cui PP ha preso visione, prevede inoltre che “indipendentemente dal periodo di riferimento, nel caso di datori di lavoro che abbiano erroneamente presentato domanda per trattamenti diversi da quelli a cui avrebbero avuto diritto o comunque con errori o omissioni che ne hanno impedito l’accettazione, resta possibile la presentazione della domanda nelle modalità corrette entro trenta giorni dalla comunicazione dell’errore nella precedente istanza da parte dell’amministrazione di riferimento, anche nelle more della revoca dell’eventuale provvedimento di concessione emanato dall’amministrazione competente”. (Public Policy) FRA