DEF, SACCOMANNI: SÌ A RISOLUZIONE MAGGIORANZA, RIVEDERE PROGRAMMA DI RIFORMA

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DEF, SACCOMANNI: SÌ A RISOLUZIONE MAGGIORANZA, RIVEDERE PROGRAMMA DI RIFORMA

Oggi al Senato e alla Camera si votano le risoluzioni al Def
(Documento di economia e finanza presentato da Governo Monti).

Per approfondire: 

DEF, LA RELAZIONE DI MINORANZA ALLA CAMERA

DEF, LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA ALLA CAMERA

DEF, APPROVATA AL SENATO RISOLUZIONE DI MAGGIORANZA. 209 I VOTI A FAVORE
(Public Policy) – Roma, 7 mag – L’Aula di Palazzo Madama ha
approvato la risoluzione di maggioranza al Def, che ha
ottenuto 209 voti a favore, 58 contrari, con 19 astenuti. La
risoluzione, accolta dal Governo, è stata presentata da
Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl), Gianluca Susta
(Scelta civica), Mario Ferrara (Gal) e dal gruppo Autonomie.
La Lega si è astenuta.

DEF, SEL: PER PIANO LAVORO SPESA PUBBLICA AGGIUNTIVA DI 20-30 MILIARDI
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Una spesa pubblica
aggiuntiva di 20-30 miliardi di euro (oltre ai già previsti
40 miliardi di rimborsi alle imprese) per i prossimi due
-tre anni, in particolare per promuovere un Piano
straordinario per il lavoro, con entrate da fonti che non
riducano il reddito del Paese”. La richiesta arriva dai
deputati di Sinistra ecologia e libertà, firmatari di una
risoluzione sul Documento di economia e finanza.

L’asse di un Piano per il lavoro, scrivono i parlamentari
Sel, “deve consistere innanzitutto nella messa in sicurezza
del nostro territorio e degli edifici scolastici”, e poi
deve prevedere “la cura e la valorizzazione del paesaggio e
dei beni culturali, il rilancio di un’agricoltura
multifunzionale, la riqualificazione delle città,
l’efficienza energetica degli immobili, l’innovazione
tecnologica, alla riforma e al rinnovamento della Pa e del
welfare, all’innovazione e alla sostenibilità delle reti
(trasporti, energia, digitalizzazione del Paese)”.

Tra le misure che Sel propone, c’è un concorso
straordinario (che preveda anche l’accesso degli attuali
precari) per l’assunzione di giovani nelle Pubbliche
amministrazioni che erogano e gestiscono servizi; la
riunificazione e l’incremento dei fondi per i crediti
d’imposta per l’assunzione di giovani e donne, nonché il
rifinanziamento del Fondo per l’occupazione giovanile
(tramite il rifinanziamento del Fondo Kyoto) nella green
economy scaduto il 26 aprile 2013.

C’è poi l’idea di utilizzare una parte delle risorse delle
fondazioni bancarie, in particolare per quanto concerne il
welfare. La Cassa depositi e prestiti, per Sel, può
utilizzare le sue emissioni obbligazionarie di lungo e
lunghissimo termine per attirare i capitali, su investimenti
strategici e di lungo periodo, modificando il ruolo del
Fondo strategico italiano.

Altre proposte di Sel riguardano l’istituzione di una
“banca verde”, sull’esempio della Green Investment Bank
inglese, e il trasferimento delle riserve auree della Banca
d’Italia a un soggetto controllato. In questo modo, “le
riserve da rivalutazione auree sarebbero realizzate e quindi
assoggettate ad imposta (Ires, aliquota del 27,5%). Il Mef
potrebbe utilizzare tali proventi fiscali per nazionalizzare
la proprietà della Banca d’Italia, per ricapitalizzare la
Cdp che potrebbe, a sua volta, contribuire a finanziare
adeguatamente le misure del Piano per il lavoro ed a creare
anche un Fondo per il credito alle Pmi”.

DEF, PD: TRE COSE DA FARE, USCIRE DAL DEFICIT, RIFORME E RINEGOZIARE IN EUROPA
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Il gruppo del Partito
democratico voterà a favore della risoluzione della
maggioranza al Def. È un passo importante di fronte al
pareggio dei conti pubblici. C’è un percorso decisivo da
affrontare: uscire dalla procedura di defict eccessivo,
approvare un insieme di misure da intraprendere per
sostenere il rilancio della produzione e negoziare questo
pacchetto con l’Europa perché ci venga dato il tempo
necessario per le misure di rilancio”.

Lo dice Paolo Guerrieri Paleotti del Pd, a Palazzo Madama
durante la discussione della risoluzione al Documento di
economia e finanza pubblica.

“Devono essere varate misure inderogabili: il pagamento dei
debiti della Pa, il rifinanziamento della Cassa integrazione
in deroga e la cancellazione dell’aumento di un punto di
Iva. Serve un elenco di priorità: c’è bisogno di abbassare
l’Irpef e defiscalizzare il lavoro. L’Imu va ridelineata
secondo una nuova riforma del catasto, ma non può essere
abolita per tutti. Il rischio è di indebolire la nostra
posizione negoziale. Come noto l’Europa paga un approccio
sbagliato, tutto propenso all’austerità che non tiene conto
delle riforme per la crescita”.

DEF, PDL APPOGGIA RISOLUZIONE, MA SERVE AGGIORNAMENTO CON IL PROGRAMMA LETTA
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Ci sono delle questioni
fondamentali che devono essere affrontate: una è quella
dell’Imu sulla prima casa. È il caso di riproporre il quadro
della spesa pubblica tenendo conto del discorso del
presidente Letta che ha tenuto il giorno del voto della
fiducia. Però crediamo che sia giusto fare riferimento al
Def, ma non può bastare per riprendere la crescita. Votiamo
convintamente a favore”. Lo dice al Senato Antonio Azzolini
del Pd durante le dichiarazioni di voto.

“Due questioni – aggiunge – devono essere affrontate dal
Governo in sede europea: è stato permesso ad altri due Paesi
di allungare il periodo per il rientro del deficit di
bilancio. Perché non può beneficiare anche l’Italia di
questo allentamento? La seconda questione. L’obiettivo di
medio termine se raggiunto ha un paradosso: il tetto di
spesa aggregata viene peggiorato. Nel momento che
rispettiamo i tagli e gli obiettivi di bilancio non è
possibile incontrare maggiori restringimenti, questo il
nuovo governo deve rivederlo”.

“Abbiamo deciso – conclude – di dare al pareggio di
bilancio carattere costituzionale, ma l’Europa parla di
equilibrio. Facciamo tutto quanto di rigoroso che c’è da
fare, ma dobbiamo pensare anche alla crescita altrimenti la
spirale della recessione metterà in crisi anche l’Europa”.

DEF, LEZZI (M5S): SULL’IMU IL GOVERNO È ALL’OPPOSIZIONE DI SE STESSO
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Lo stress fiscale che le
imprese stanno subendo ha compromesso competitività e
consumi. Il previsto aumento dell’Iva farà lievitare il
prelievo sulle fasce più deboli”, altro che “obiettivi di
equità e crescita”. Lo dice in aula al Senato Barbara Lezzi
del Movimento 5 stelle, durante le dichiarazioni di voto in
merito alla risoluzioni sul Def.

Il Documento “è stato trattato in commissione speciale
mettendo in ombra le commissioni permanenti che avrebbero
potuto trattare meglio molte questioni tecniche. È frutto di
una programmazione economica accecata dai trattati. Una sola
paginetta è ad esempio dedicata all’Ilva di Taranto, sembra
che la questione sia stata trattata con successo la passata
legislatura”.

Sull’Imu, per il M5s, l’Esecutivo Letta “è confuso, è
all’opposizione di se stesso, si contrappongono richieste di
abolizione, riforma e l’imbarazzo di Scelta civica. Ma come
faranno a conciliare le esigenze montiane con le promesse
della destra berlusconiana?”.

DEF, SCELTA CIVICA: AVANTI CON L’AGENDA DELLE RIFORME PER USCIRE DALLA CRISI
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Il nostro indebitamento ci
mette di fronte ad un ulteriore rischio di non poter
conseguire gli obiettivi programmatici. Dobbiamo agire su
quei fattori che hanno contribuito a degenerare il sistema.
Sono le riforme che cambiano il Paese”. Lo dice al Senato
Linda Lanzillotta di Scelta Civica che in Aula annuncia il
voto favorevole del suo partito alla risoluzione di
maggioranza al Def (Documento di economia e finanza).

“Siamo d’accordo – aggiunge – all’alleggerimento del carico
fiscale, ma attenzione a fare una cernita di cosa abbassare
o meno”. E sull’emendamento presentato dalla Lega Nord
sull’Imu: “Può essere accolto solo in parte”, dice Lanzillotta,
perché “la riforma dell’Imu deve essere fatta nei limiti di quanto
detto dal presidente del Consiglio(Enrico Letta; Ndr) il
giorno della fiducia. Come ha detto Napolitano la coalizione
che si è formata deve superare le barriere e i muri che si
sono alzati negli ultimi vent’anni e fare le riforme”.

DEF, LEGA SI ASTIENE. COMAROLI: UNICA VIA D’USCITA È IL FEDERALISMO FISCALE
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Il faro non è più quello
dell’austerity ma quello della crescita. L’unico modo per
superare questa crisi è il federalismo fiscale”. La Lega
Nord si astiene dal votare la risoluzione della maggioranza
al Def. Lo dice al Senato Silvana Andreina Comaroli, durante
le dichiarazioni di voto a Palazzo Madama.

“Il Def è stato redatto – aggiunge – da un governo con un
mandato scaduto. Ha preso impegni che non avrebbe potuto
prendere. Nel Def non c’è nessuna misura per sostenere
imprese e famiglie ed è stato accolto da un governo appena
nominato. Abbiamo un testo che non dice nulla sulle
politiche che andrebbero intraprese e dovrà essere
accompagnato da un documento ulteriore”.

“Siamo certi – continua – che il nuovo governo si sia già
accorto che le proposte politiche pronunciate dal presidente
Letta (durante il suo discorso per chiedere la fiducia alla
Camere; Ndr) non sono tutte realizzabili”.

“Il 29 maggio la Commissione europea – conclude – si
pronuncerà sul nostro debito pubblico. Il nostro Paese non
può essere sempre visto come il cattivo studente. Abbiamo
già fatto molto tagliando la spesa pubblica e gravando con
ulteriori tasse sui cittadini”.

DEF, BARETTA (PD): PRIMA CHIUSURA PROCEDURA D’INFRAZIONE, POI IL RESTO
(Public Policy) – Roma, 7 mag – Pier Paolo Baretta (Pd),
sottosegretario all’Economia, intervistato da “Radio città
futura” delinea l’iter degli interventi del Governo nei
riguardi dell’Europa e della politica economica interna, in
particolare di quella fiscale.

“Il fatto che stiamo discutendo del Documento di economia e
finanza, il cui presupposto è dire all’Europa che vogliamo
chiudere la procedura di infrazione comporta questa
priorità. Se noi non la chiudiamo – precisa – altri discorsi
cadono nel vuoto”.

Baretta giudica che “il dibattito sull’Imu, come sarà poi
quello sulla Cassa integrazione e sulle tasse, offusca quel
di cui stiamo discutendo oggi”, ovvero il Def.
“Abbiamo tutto il diritto di chiedere all’Europa di
chiudere la procedura di infrazione, poi sappiamo -conclude
– che avremo da rispondere sulla sospensione dell’Imu, sulla
Cigs, sull’Iva e poi etc.”.

DEF, M5S: RINEGOZIARE FISCAL COMPACT, ABOLIRE PROVINCE E RIMBORSI ELETTORALI
(Public Policy) – Roma, 7 mag – Il Movimento 5 stelle ha
presentato la risoluzione al Def che riprende le critiche
mosse ieri durante l’intervento in aula e contenute nella
relazione di minoranza.

La risoluzione, prima firmataria la capogruppo Roberta Lombardi,
sottoscritta da altri 7 deputati, impegna il Governo, tra le
varie questioni, a impegnarsi presso le opportune sedi europee per una
rinegoziazione del Trattato di Maastricht e del Fiscal
Compact al fine di conseguire una “nuova alleanza” fra i
popoli europei e il rafforzamento della governance europea;
ad attuare una decisa riqualificazione della spesa pubblica;

ad adottare un’efficace riduzione dei costi della politica,
comprimendo i livelli di Governo iniziando dall’abolizione
costituzionale delle Province, dal riordino ed accorpamento
delle società controllate dagli enti pubblici, dal
contenimento della proliferazione dei servizi
“esternalizzati”, dalla riduzione drastica delle consulenze
e dalla ulteriore contrazione e revisione dei compensi per i
rappresentanti politici, nonché dall’abolizione dei rimborsi
elettorali ai partiti, oltre che dalla progressiva
eliminazione del ricorso agli arbitrati per quanto concerne
le Pubbliche amministrazioni.

Per quanto riguarda la materia fiscale, la risoluzione
impegna il Governo a rafforzare le misure di contrasto
all’evasione fiscale incrementando la collaborazione, ancora
insufficiente, con i Comuni; rivedere la stessa struttura
centralizzata della riscossione demandata alla gestione di
Equitalia, in particolare accelerare il ritorno al sistema
di riscossione territoriale.

Per quanto riguarda il Programma nazionale di riforma, tra le
varie proposte sulle quali i 5 stelle impegnano il Governo si
legge: modificare il procedimento civile e penale per garantire una
ragionevole durata del processo, intervenendo soprattutto
sulla professionalizzazione manageriale dei presidenti dei
tribunali, sulla digitalizzazione del processo e sullo
snellimento dei codici semplificandone la procedura;

intensificare la lotta alla corruzione e alla concussione,
che coinvolge la Pubblica amministrazione, attraverso un
inasprimento delle pene per i reati di falso in bilancio e
frode fiscale, e l’introduzione del reato di autoriciclaggio
ed una rivalutazione della normativa sulla prescrizione, che
si ritiene essere troppo breve; contrastare le infiltrazioni
della criminalità organizzata negli appalti pubblici; ad
abbandonare l’acquisto degli F35;

a reperire risorse per ricerca, rinunciando al piano dei tagli
operati negli ultimi due anni, affinché il nostro diventi un sistema di
istruzione veramente innovativo e capace di competere con le
nuove tecnologie e con l’evoluzione progressiva dei sistemi
di produzione; reperire sufficienti risorse da destinare con
urgenza alla messa in sicurezza delle infrastrutture a
rischio sismico ed idrogeologico ed alla riqualificazione ed
efficientamento energetico degli edifici scolastici
pubblici; realizzare un piano d’investimenti pluriennale per
i beni culturali, non limitandosi ad interventi straordinari
dettati solo dall’urgenza e dalla contingenza, ma attraverso
una seria programmazione che veda il coinvolgimento e la
responsabilizzazione delle Regioni.

Sul fronte della gestione del territorio, avviare progetti
di “social housing” senza il consumo di altro territorio ma
recuperando quello già costruito, che potrebbero “liberare”
oltre 100 miliardi di euro di disponibilità di credito da parte
delle banche; puntare in modo netto alla valorizzazione dell’economia
verde, attraverso un più adeguato finanziamento del Fondo
Kyoto e l’avvio di politiche incentivanti delle “buone
pratiche” ambientali.

Per quel che riguarda la green economy, prorogare e rendere
strutturali le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi
di riqualificazione energetica degli edifici, con
l’obiettivo di dare impulso in modo “virtuoso” al comparto
edilizio, la cui funzione di traino per l’economia del Paese
non può più essere legata alla devastazione del territorio;
promuovere una politica di gestione del territorio che
anteponga la tutela del paesaggio e la difesa del suolo;

rivalutare il piano delle opere pubbliche, espungendone
quelle più costose e più dannose per il territorio e per
l’ambiente – come la tratta Alta velocità ferroviaria
Torino-Lione. Avviare una riforma del lavoro che, come
previsto dalle direttive europee, contempli quale prima
tipologia di contratto quella a tempo indeterminato e solo
per esigenze organizzative quella a tempo determinato.

Sul fronte lavoro, la risoluzione impegna il Governo a
riformare la cosiddetta “riforma Fornero”, a garantire la
stabilizzazione del personale precario non dirigenziale
nella Pubblica amministrazione, a riformare la cosiddetta
legge Treu e la riforma Biagi.

Sul fronte della parità di genere, la risoluzione impegna
il Governo a incrementare il tasso di occupazione femminile,
anche attraverso la conciliazione tra tempi di vita e tempi
di lavoro, infine, a definire una strategia di lotta al
lavoro nero.

DEF, URAS (SEL): NO A RISOLUZIONE MAGGIORANZA, IN CONTINUITÀ CON GOVERNO MONTI
(Public Policy) – Roma, 7 mag – “Voteremo contro la terza
risoluzione (presentata dalla maggioranza; Ndr), perché il
Documento di economia e finanza rispetta in pieno gli
orientamenti voluti dal Governo Monti cacciando il Paese in
una situazione emergenziale, priva di un sostegno al sistemo
produttivo”.

Lo dice al Senato Luciano Uras di Sinistra ecologia
libertà. “Finisce – aggiunge – che il Documento gravi
ulteriormente sul Paese. Due sono le questioni: la
continuità rispetto alla gestione passata e il fatto che
questo Governo attraverso le reciproche componenti di
contrasto non condivide le stesse idee”.

DEF, LA MAGGIORANZA PRENDE TEMPO SULL’EMENDAMENTO IMU DI CALDEROLI
(Public Policy) – Roma, 7 mag – Prima 10 minuti, poi altri
15, poi 20. Sono i minuti che la relatrice di maggioranza al
Def al Senato, Rita Ghedini del Pd, ha chiesto al presidente
di turno, Maurizio Gasparri, per valutare e studiare bene
l’emendamento sull’Imu presentato dal leghista Roberto
Calderoli.

“Abbiamo bisogno di ancora più tempo per fare una relazione
più approfondita dell’emendamento Calderoli, per sua natura
molto specifico. Chiedo altri 20 minuti”, è stata l’ultima
richiesta di Ghedini. “Gliene do 10, di minuti: perchè poi
sono convocate le commissioni alle 15 e prima ci sono le
dichiarazioni di voto”, le risponde Gasparri.

DEF, LEGA PRESENTA EMENDAMENTO SULL’IMU
(Public Policy) – Roma, 7 mag – Un emendamento alla
relazione di maggioranza sul Def accettata dal Governo che
tenga conto delle ‘novità’ sull’Imu.

Lo presenta in aula al Senato la Lega, per bocca dell’ex ministro Roberto
Calderoli: “Sull’Imu apprezziamo le parole del governo (in
primis sulla sospensione del pagamento della rata di giugno;
Ndr) e riscontrando nel Def un’incongruenza rispetto a
queste dichiarazioni, visto che l’imposta viene ritenuta
sperimentale ma in maniera stabile, riteniamo che debba
essere meglio esplicitata la sospensione del pagamento della
rata di giugno e la sua rimodulazione, abrogando
l’imposizione sulla prima casa e garantendo i trasferimenti
ai Comuni nonostante la sospensione della rata di giugno”.
Il Governo si è riservato di decidere e la seduta è stata
dunque sospesa.

CAMERA, LA RISOLUZIONE DELLA MAGGIORANZA SUL DEF
(Public Policy) – Roma, 7 mag – La maggioranza ha presentato
alla Camera dei deputati la risoluzione al Def all’esame
dell’aula di Montecitorio dalle 17. Il documento è stato
firmato da Roberto Speranza (Pd), Renato Brunetta (Pdl),
Lorenzo Dellai (SC) e Pino Pisicchio (Misto-Centro
Democratico.

Nella risoluzione, attraverso la cui votazione si approva
il Def, il Parlamento impegna il Governo a “presentare al
Consiglio europeo e alla Commissione europea il Programma di
stabilità ed il Programma nazionale di riforma e ad assumere
tutte le iniziative per favorire una positiva conclusione
della procedura di disavanzo eccessivo; a riconsiderare in
tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli
impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio
2013-2014 e ad individuare gli interventi prioritari
necessari per dare attuazione alle linee programmatiche
indicate dal presidente del Consiglio dei ministri nelle sue
comunicazioni alle Camere e su cui ha ottenuto la fiducia,
sottoponendo tempestivamente tali nuovi indirizzi
all’approvazione parlamentare e presentando quindi al
Consiglio europeo e alla Commissione europea un
aggiornamento del Programma di stabilità e del Programma
nazionale di riforma”.

DEF, SACCOMANNI: SÌ A RISOLUZIONE MAGGIORANZA,
RIVEDERE PROGRAMMA DI RIFORMA

(Public Policy) – Roma, 7 mag – Il Governo accetta la
proposta di risoluzione di maggioranza sul Def (a firma
Zanda-Schifani-Ferrara-Susta; il voto arriverà tra un’ora) e
con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni chiarisce
in aula al Senato la sua posizione sul Documento: “Chiediamo
una revisione nella parte relativa al Programma nazionale di
riforma che dovrà tenere conto della linea espressa dal
presidente del Consiglio. Una linea che prevede misure di
carattere immediato ma anche di più lungo periodo, che
potranno essere prese nel contesto di riforme strutturali
che sono in programma”.

“Il dibattito – esordisce Saccomanni – ha fornito un’ampia
messe di suggerimenti e posso assicurare che tutte queste
indicazioni saranno prese in considerazione. Il Documento va
certamente aggiornato per tenere conto delle esigenze
maturate nel Paese in relazione alla congiuntura negativa:
va aggiornato in meglio”.

Fondamentale diventa l’Europa: “Il passaggio che dobbiamo
ora affrontare è quello della decisione della Commissione
europea di terminare la procedura di disavanzo eccessivo nei
nostri confronti”. (Public Policy)

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