La frontiera dell’aerospazio, secondo Palazzo Chigi

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ROMA (Public Policy) – “La gestione di alcuni dati diviene oggi delicatissima e importantissima. Oggi viene usata l’informazione per fare del male, posso dire a un aereo a controllo remoto di atterrare sul Quirinale. Peggio: nel futuro lo potrò dire anche a un aeroplano pilotato”, perchè “la prossima frontiera è l’automazione dell’aerospazio“. Lo ha detto il generale Carlo Magrassi, consigliere militare del presidente del Consiglio, durante un’audizione in commissione Industria al Senato, nell’ambito dell’esame congiunto di tre disegni di legge sulle politiche spaziali e aerospaziali.

In futuro infatti “il pilota sarà a bordo ma controllerà solo delle funzioni, i sistemi lo faranno andare da solo. Se il computer dice che lui è a 10mila metri e invece non è vero, lui andrà contro il monte Bianco senza rendersene conto. Questo è un problema internazionale, molte organizzazioni ci stanno lavorando, Nato, Commissione europea, Stati Uniti“. Magrassi ha spiegato anche che “pensare a un satellite per la difesa oggi non ha senso, non c’è più un problema di questo tipo”. (Public Policy) GAV