(Public Policy) – Roma, 6 nov – Si è riunita nel pomeriggio
la commissione Difesa per l’audizione del generale Tiziano
Tosi, comandante della Squadra aerea, nell’ambito
dell’indagine conoscitiva sul “reclutamento del personale
militare dei ruoli della truppa a dieci anni dal decreto
legislativo n. 215 del 2011”.
“Sono convinto che l’aeronautica abbia fatto un’esperienza
positiva” è il commento di Tosi all’inizio della seduta.
L’analisi del militare ha posto l’accento sulle procedure di
reclutamento, selezione e formazione del personale, sui
principali risultati operativi che sono stati raggiunti e i
problemi riscontrati negli ultimi dieci anni.
PERSONALE DIMINUITO NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Dal 2001 al 2011, con la professionalizzazione del settore
c’è stata un’evoluzione del personale. Oggi sono presenti
tre tipi di personale militare: volontari in ferma
prefissata di un anno, volontari in ferma prefissata di
quattro anni, volontari in servizio permanente. Negli ultimi
dieci anni la forza militare è diminuita di un terzo, per
questo “ci siamo trovati a dover affrontare gli stessi
compiti con meno forza lavoro”, commenta Tosi – ma allo
stesso tempo abbiamo posto maggiore attenzione alla
selezione e formazione dei candidati”. Anche nell’ambito
internazionale si sono raggiunti risultati importanti: “Un
esempio? Mi riferisco ai ragazzi impegnati nella crisi
libica. Abbiamo dato supporto a dodici diverse nazioni,
impiegando più di 150 aeroplani”.
NELL’AERONAUTICA PIU’ DONNE E NONNISMO SCOMPARSO
Tra gli aspetti positivi dell’attività dell’aeronautica
Tosi ha parlato della scomparsa del nonnismo, della presenza
delle donne all’interno del comparto militare. “La presenza
femminile inizialmente era messa in discussione, ma ha dato
risultati assolutamente positivi”.
MOLTI VOLONTARI SOPRA I 35 ANNI
In conclusione il Generale ha elencato gli aspetti negativi
della professionalizzazione militare: “molti di coloro che
cercano di entrare sono spinti da un forte motore, la
mancanza di un posto di lavoro”. Altro problema, segnala
Tosi, è “l’appiattimento dell’iter di carriera e del
relativo trattamento economico. In media i ragazzi entrano a
25 anni dopo 17 anni raggiunge il massimo della carriera e
del trattamento economico”. L’ultimo aspetto è quello
dell’invecchiamento: “attualmente abbiamo molti volontari in
servizio sopra i 35 anni. Tra dieci anni – continua Tosi –
saremo sopra i 45. Questi saranno con difficoltà dei
combattenti e per loro dovremo pensare a delle mansioni
d’ufficio”. (Public Policy)
SOR