Diffamazione, stop della Camera al diritto all’oblio

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ROMA (Public Policy) – Stralciato dalla proposta di legge sulla diffamazione l’articolo 3 sul cosiddetto diritto di oblio. La commissione Giustizia della Camera – che sta esaminando per la seconda volta il provvedimento – ha approvato i quattro identici emendamenti soppressivi (due del Pd e due del Movimento 5 stelle), del contestato articolo su “misure a tutela del soggetto diffamato o del soggetto leso nell’onore o nella reputazione”.

L’articolo soppresso – inserito nel corso dell’esame del Senato – prevedeva che “fermo restando il diritto di ottenere la rettifica o l’aggiornamento delle informazioni contenute nell’articolo ritenuto lesivo dei propri diritti, l’interessato può chiedere l’eliminazione, dai siti internet e dai motori di ricerca, dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione di disposizioni di legge”.

L’interessato, in caso di rifiuto o di omessa cancellazione dei dati, “può chiedere al giudice – si legge anche – di ordinare la rimozione, dai siti internet e dai motori di ricerca, delle immagini e dei dati ovvero di inibirne l’ulteriore diffusione”.

Il relatore e capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini aveva definito comunque “aperto” il tema trattato dall’articolo affermando a Public Policy di aspettare “delle indicazioni da parte della commissione sui diritti di internet presieduta da Stefano Rodotà“. Sempre in tema di internet qualche settimana fa il deputato e responsabile Giustizia Pd David Ermini – come riporatato da Public Policy – aveva ritirato il suo emendamento che estendeva ai blog la disciplina sulla diffamazione. (Public Policy) FRA