di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – Slitta al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, ad eccezione delle disposizioni di cui al Titolo II della parte I concernenti le procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all’Organismo di composizione della crisi d’impresa per le quali l’entrata in vigore è fissata al 31 dicembre 2023. Inoltre, arriva la procedura di composizione negoziata della crisi, nuovo istituto volontario, cui si accede tramite una (istituenda) piattaforma telematica nazionale, che offre all’imprenditore l’affiancamento di un esperto terzo e indipendente per agevolare, in maniera riservata, le trattative con i creditori.
Sono due dei principali contenuti del dl Fallimenti, approvato dal Senato e ora atteso all’esame della Camera. Ma vediamo i dettagli del provvedimento, in particolar modo le novità intervenute a Palazzo Madama.
PIÙ TEMPO A SRL PER NOMINA ORGANI CONTROLLO
Più tempo alle srl per nominare gli organi di controllo. La norma prevede, nello specifico, che le società a responsabilità limitata e le società cooperative provvedano a nominare gli organi di controllo o il revisore e, se necessario, ad uniformare l’atto costitutivo e lo statuto entro la data di approvazione dei bilanci relativi all’esercizio 2022 (e non più 2021 come a legislazione vigente).
LA PIATTAFORMA PER LA CRISI NEGOZIATA
Il provvedimento prevede l’istituzione di una piattaforma telematica nazionale ai fini l’accesso alla composizione negoziata e detta le norme volte alla individuazione dell’esperto che viene incaricato di trovare uno sbocco alla situazione di squilibrio. La piattaforma – come stabilito dalle commissioni – è gestita dal sistema delle Camere di commercio per il tramite di Unioncamere, sotto la vigilanza del ministero della Giustizia e del ministero dello Sviluppo economico.
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@fraciaraffo