(Public Policy) – Roma, 12 lug – Il dl Fare incassa otto
pareri favorevoli (ma tutti soggetti a condizioni) dalle
commissioni Politiche Ue, Lavoro, Trasporti, Ambiente,
Finanze, Agricoltura, Attività produttive e Affari sociali
alla Camera, che lo hanno esaminato in sede consultiva.
UNA ‘FRANCHIGIA’ PER RIMBORSI DEL FONDO PMI
La commissione Finanze della Camera ha accordato parere
favorevole, ma con la richiesta di alcune modifiche al
testo. Si chiede, per evitare fenomeni di ‘azzardo morale’
(cioè di prestiti anche a soggetti ad alto rischio, contando
sulla copertura delle perdite da parte dello Stato) di
introdurre una ‘franchigia‘ (un tetto massimo) sui rimborsi
dei prestiti non andati a buon fine garantiti dal Fondo per
le Pmi (del ministero dello Sviluppo economico), calcolando
il rimborso in base al ‘coefficiente di rischio del
credito’; si propone poi di introdurre modalità di accesso
al Fondo di garanzia anche per gli intermediari finanziari
creditizi (quali per esempio società di leasing, factoring e
assicurazioni) che acquistano i cosiddetti ‘mini-bond‘
emessi dalle Pmi non quotate.
E ancora: permettere alle società di leasing di accedere al
‘plafond di provvista’ della Cassa depositi e prestiti;
utilizzare il Fondo per le Pmi di concerto con gli strumenti
regionali di garanzia; e far accedere alla ‘garanzia’ del
Fondo del Mise anche portafogli con nuove aziende.
80% FONDO PMI RISERVA PER INTERVENTI FINO A 500MILA
La commissione Attività produttive chiede di mantenere
l’utilizzo del 30% del rifinanziamento del Fondo di garanzia
agli interventi di controgaranzia dei confidi. La
soppressione di questa funzione è prevista dal comma 3
dell’articolo 1, che si chiede di eliminare. E poi chiede di
mantenere la quota dell’80% del Fondo come riserva per
interventi non superiori a 500mila euro d’importo massimo
garantito per singola impresa.
Altra richiesta: permettere l’accesso al ‘plafond‘ della
Cdp anche a società di leasing non appartenenti a gruppi
bancari. E, infine, la commissione Attività produttive
chiede di riformulare il comma 1 dell’articolo 4, in modo da
far rientrare tra i clienti ‘vulnerabili’ sul mercato del
gas gli utenti non civili i cui consumi non superino i
50mila metri cubi annui. Il comma del decreto prevedeva
questa possibilità per i soli clienti domestici.
PREVEDERE INVESTIMENTI INTERVENTI ANTI-INQUINAMENTO
Anche la commissione Politiche dell’Unione europea ha
accordato parere favorevole, ma a una condizione: che sia
modificata la prima parte dell’articolo 41 sopprimendo le
parole ‘ed economicamente sostenibile’ per gli interventi
volti a impedire l’inquinamento delle acque sotterranee.
Quindi la commissione chiede che gli investimenti economici
non siano semplicemente contemplati, ma previsti per
legge.
LAVORO: DIMINUIRE LA DURATA DEL DURC
Tra le richieste arrivate dalla commissione Lavoro
troviamo: la diminuzione della durata del Documento unico di
regolarità contributiva (Durc) da 180 a 120 giorni,
l’aumento dei controlli per limitare gli abusi nei corsi di
formazione e la limitazione dei tagli agli stipendi del
personale.
Gli articoli su cui si concentrano le osservazioni della
commissione sono il 32 e il 35 (Disposizioni in materia di
sicurezza sui luoghi di lavoro), per semplificare le
procedure in vigore.
ESERCIZI PUBBLICI, INTERNET SENZA AUTORIZZAZIONE
La commissione Trasporti chiede di aggiungere all’articolo
10 del provvedimento due commi. Il primo: i titolari e i
gestori di esercizi pubblici e privati che mettono a
disposizione ai propri clienti la copertura internet (sempre
che questa non costituisca l’attività prevalente) non devono
richiedere l’autorizzazione prevista dal Codice delle
comunicazioni elettroniche.
Infatti l’articolo 25 del dlgs 259 del 2003 (il Codice
delle comunicazioni) chiede alle attività commerciali che
vogliono ‘iniziare la fornitura di reti di comunicazione
elettronica’ di presentare una dichiarazione (‘una denuncia
di inizio attività’) al ministero dei Trasporti.
La commissione chiede anche di inserire la possibilità per
gli enti locali di fornire l’accesso a internet ‘all’interno
di aree pubbliche di cui hanno la disponibilità’.
Al momento, secondo il Codice delle comunicazioni, i Comuni e
le Province possono offrire l’accesso alla rete solo
attraverso ‘società controllate o collegate’.
In ultimo, si chiede che una parte delle risorse (non meno
del 50%) revocate agli interventi infrastrutturali non
realizzati in Italia (previsti dal Piano della sicurezza
stradale) vengano destinate alle Regioni per gli interventi
di sicurezza stradale già avviati.
RISORSE FONDO SBOCCA CANTIERI PER INFRASTRUTTURE
Il ministro delle Infrastrutture riferisca semestralmente
al Parlamento sull’utilizzo del Fondo per la continuità dei
cantieri (‘Sblocca cantieri‘), istituito dal dl Fare, e le
risorse vengano investite ‘prioritariamente per il
completamento delle infrastrutture di rilevanza strategica
nazionale in corso di realizzazione’.
Sono queste alcune delle condizioni che seguono il parere
favorevole della commissione Ambiente, che chiede anche che
L’Inail destini fino a 100 milioni di euro (per ciascuno
degli anni dal 2014 al 2016) agli interventi del piano di
messa in sicurezza degli edifici scolastici.
In ultimo, si chiede di prevedere nel decreto la
possibilità di reimmissione, previo trattamento, delle acque
sotterranee (oggi vietata dall’articolo 104 del dl 152 del
2006), nella stessa zona da cui sono state estratte.
COINVOLGERE REGIONI SUL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO
Dalla commissione Affari sociali arriva la richiesta di
coinvolgere le Regioni e il Consiglio nazionale per le
ricerche (Cnr) nella progettazione e realizzazione
dell’infrastruttura del Fascicolo sanitario elettronico.
Il dl Fare attribuisce, all’articolo 17, l’incarico
all’Agenzia per l’Italia digitale. Si propone di sostituire
un comma, (il 15 con il 15-quinquies) per autorizzare una
spesa ‘non superiore ai 10 milioni di euro per il 2014 e di
5 milioni a decorrere dal 2015, da definirsi su base annua
con decreto del ministero dell’Economia, su proposta
dell’Agenzia per l’Italia digitale‘.
La spesa serve per la
realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico.
Si chiede poi di ampliare l’elenco di certificati sanitari
da sopprimere, includendone diversi, per esempio il libretto
idoneità sanitaria per alimentaristi; la certificazione per
esercizio professione guardia giurata; certificato per
ammissione a soggiorni di vacanza per i minori, quali
colonie marine e centri estivi; certificato di vaccinazione
per ammissione in scuole pubbliche per l’epatite B, per la
vaccinazione antitetanica e per l’antidifterica (abrogando
anche le connesse sanzioni amministrative per chi non li
presenta).
Un’altra richiesta della commissione Affari sociali prevede
che un decreto del ministero della Salute disponga ‘linee
guida’ per la dotazione di defibrillatori, in luoghi dove si
svolge attività sportiva organizzata.
ANCHE LE IMPRESE AGRICOLE ACCEDANO AL FONDO MISE
All’aggiornamento delle imprese che possono accedere al
Fondo di garanzia delle Pmi (del ministero dello Sviluppo
economico), vengano incluse anche quelle di stampo agricole.
Idem per i finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari
a uso produttivo. Sono queste alcune delle richieste
arrivate dalla commissione Agricoltura di Montecitorio, che
ha espresso parere favorevole al dl Fare ma con alcune
condizioni.
E ancora: si chiede che la realizzazione di infrastrutture
per l’accesso a internet (previste dal decreto
Semplificazioni del Governo Monti) comprendano anche
l’accesso per le ‘zone rurali’.
Gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di
prodotti petroliferi di capienza non più grande di 25 metri
cubi non sono tenuti agli adempimenti previsti dal
Regolamento per la prevenzione degli incendi (dpr 151 del
2011). In ultimo, la commissione chiede che sia il ministro
dell’Agricoltura (oltre a quello dell’Economia e dello
Sviluppo economico) a decidere i criteri per l’accesso delle
Pmi ai contributi per l’acquisto di macchinari.
Stessa cosa per l’istituzione della cabina di regia per
l’attuazione dell’Agenda digitale (prevista anche questa dal
decreto 5/2012 del Governo Monti). (Public Policy)
SOR-LEP