Dl Opg, cosa cambia dopo l’approvazione definitiva

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ROMA (Public Policy) – L’Aula della Camera ha approvato il decreto Opg per la proroga della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari al 31 marzo 2015 (invece che il 1° aprile, come previsto). Il testo, già licenziato dal Senato, è stato approvato da Montecitorio senza apportare modifiche e dunque il provvedimento è pronto per essere pubblicato in Gazzetta e diventare legge.

Si tratta della seconda proroga agli Opg, dopo quella del 2013, votata dal Parlamento, che spostava il termine per la loro chiusura dal 31 marzo 2013 al 1° aprile 2014. Il termine stabilito il 1° aprile non risultava “congruo per completare definitivamente il superamento degli Opg,soprattutto in ragione della complessità della procedura per la realizzazione delle strutture destinate ad accogliere le persone cui sono applicate le misure di sicurezza”. Costo totale della proroga: 5,84 milioni di euro.

LE ESIGENZE DELLE REGIONI E L’URGENZA DELLA CHIUSURA “Le motivazioni d’urgenza che inducono a proporre la proroga – si legge nella relazione illustrativa – nascono dalla necessità di contemperare, da un lato, le esigenze rappresentate dalle regioni di avere a disposizione un maggior lasso di tempo per concludere i lavori per la realizzazione e la riconversione di strutture sanitarie destinate ad accogliere i soggetti oggi internati negli Opg, e, dall’altro, l’esigenza di dar corso in tempi rapidi al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”.

LE PERSONE NON SOCIALMENTE PERICOLOSE Nonostante la proroga, si precisa, “resta l’obbligo di dimettere e prendere in carico nei Dipartimenti di salute mentale sul territorio le persone che hanno cessato di essere socialmente pericolose”.

IL RUOLO DEI GIUDICI Inoltre, è previsto “il dovere del giudice di verificare” se al posto del ricovero in Opg, “può essere adottata nei confronti dell’infermo di mente una diversa misura di sicurezza”, idonea ad assicurargli “cure adeguate e a far fronte alla sua pericolosità sociale”.

I COMPITI DELLE REGIONI Nel dl è previsto inoltre che “entro l’ultimo giorno del semestre successivo alla data di entrata in vigore del decreto”, le Regioni “diano conto al ministero della Salute, a quello della Giustizia e al comitato paritetico istituzionale” dello stato di avanzamento dei lavori di “realizzazione e riconversione delle strutture destinate all’accoglienza dei soggetti oggi internati negli Opg. Se risulteranno ritardi nei lavori delle Regioni, “sarà il governo a provvedere in via sostitutiva, al fine di dare piena esecuzione al processo di superamento degli Opg entro il termine ultimo della proroga”.

DI QUANTE PERSONE STIAMO PARLANDO Sono 866 gli internati nei 5 Opg italiani attualmente esistenti, interessati dalla proroga: Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Aversa, Napoli, Barcellona Pozzo di Gotto. C’è poi l’Opg di Castiglione delle Stiviere, ma i costi della struttura non ricadono nei 5,84 mln previsti in quanto la gestione è passata alla Regione Lombardia.(Public Policy)

GAV-NAF