(Public Policy) – Roma, 5 ott – (di Ludovica Tartaglione)
Con l’approvazione del dl sviluppo bis (o Crescita 2.0)
approvato ieri dal Consiglio dei ministri, nasce Desk
Italia, lo sportello unico per l’attrazione degli
investimenti esteri. Un punto di coordinamento e contatto,
con sede operativa al ministero dello Sviluppo economico,
creato per venire incontro alle esigenze dei “soggetti
imprenditoriali esteri che manifestano la volontà di
investire in Italia”.
Scopo dello sportello sarà, nelle intenzioni del Governo,
quello di promuovere e facilitare l’afflusso di capitali
esteri nel Paese.
IL FOCUS SUGLI INVESTIMENTI ESTERI
“Lo stock degli investimenti diretti esteri verso l’Italia
è stabilmente inferiore rispetto a quello verso gli altri
Paesi europei. È dunque necessario attuare al più presto un
progetto strategico per l’attrazione, l’insediamento e il
mantenimento degli Ide (investimenti diretti esteri) sul
territorio nazionale”.
Così si legge nel documento finale presentato il 18 luglio
scorso al termine della prima riunione della “Cabina di
regia per l’internazionalizzazione”, istituita dal ministero
dello Sviluppo economico e da quello degli Esteri.
L’attrazione di un maggior flusso di investimenti esteri in
entrata è, infatti, uno degli obiettivi principali del
Governo per il rilancio dell’economia.
GLI INVESTIMENTI ESTERI IN ITALIA
Nell’ultimo decennio l’Italia ha progressivamente
rafforzato la sua attrattività, incrementando del 5,9%
l’incidenza del flusso di Ide in entrata sul Pil. Si tratta,
tuttavia, di una dinamica non particolarmente positiva se
confrontata con gli altri Paesi europei, che presentano
flussi di investimenti esteri in entrata di molto superiori
alla media italiana, pari a circa il 2% del Pil.
Guardando al numero di
occupati in imprese estere, l’Italia si trova solamente al
sesto posto in Europa, dopo Spagna e Portogallo. Il settore
di punta agli occhi degli imprenditori stranieri è il
manifatturiero. Il 40% degli occupati in multinazionali
estere che operano in Italia (oltre 460 mila unità) è,
infatti, impiegato proprio in questo settore. Il maggior
peso del manifatturiero tra le imprese a controllo estero è
confermato anche in termini di valore aggiunto, pari al
17,2% sul totale delle attività in Italia (fonte: Eurostat,
2008).
LA SCARSA ATTRATTIVITÀ DELL’ITALIA
La debole capacità di attrazione degli investimenti esteri
in Italia è nota. Meno note sono le sue cause. Tra queste vi
potrebbero essere: l’ampiezza del mercato, l’assenza o la
cattiva qualità di infrastrutture sociali e fisiche,
l’eccessivo costo del lavoro e la sua regolazione, la bassa
qualità del capitale umano, il difficile contesto
macroeconomico, la burocrazia e il generale cattivo
funzionamento della Pubblica amministrazione.
Di tutte le possibili cause della scarsa capacità di
attrazione del territorio italiano, Desk Italia tenterà di
incidere sulle ultime due, cercando di snellire le procedure
burocratiche e facilitandone l’adempimento per gli
imprenditori esteri. (Public Policy)
LUT