ROMA (Public Policy) – Donne, giovani, diplomati. Sono le principali caratteristiche del lavoratore domenicale, come illustrato dall’Istat in audizione in commissione Attività produttive alla Camera in merito alla pdl Orari negozi.
“A lavorare la domenica sono soprattutto le donne, che rappresentano il 61,1% dei lavoratori domenicali, rispetto a una quota media sul totale degli occupati pari al 47,8%. I lavoratori domenicali – ha detto Roberto Monducci, direttore del Dipartimento per la produzione statistica – sono relativamente più giovani: il 42,9% ha meno di 35 anni rispetto a una presenza del 35,9% nella media del settore. Il lavoro domenicale coinvolge soprattutto i lavoratori con titolo di studio secondario superiore (il 58,5%)”.
Che tipo di contratto hanno i lavoratori domenicali? Pur rimanendo prevalente il ricorso a contratti a tempo indeterminato (78,4%) e a tempo pieno (64,4%), sottolinea l’Istat, i lavoratori domenicali mostrano una incidenza relativamente più elevata, rispetto alla media del settore, di contratti di lavoro a tempo determinato (21,6%, rispetto al 16,2% nella media del commercio) e di quelli part-time (35,6% rispetto al 27,9%). Inoltre, evidenzia ancora l’Istituto di statistica, i dati sulle ore lavorate mostrano in particolare per i lavoratori domenicali una concentrazione relativamente maggiore fra chi risulta aver lavorato abitualmente fra le 20 e le 29 ore settimanali (24,7%, rispetto a una media del settore del 18,8%).
Ma quanti sono a lavorare ‘solo’ la domenica nel commercio? In questo caso il dato è difficilmente elaborabile a causa delle molte forme contrattuali. In ogni caso, l’Istat riporta che la quota di lavoratori alle dipendenze impiegati la domenica nei settori del commercio è sensibilmente più alta rispetto a quello del complesso dell’economia. Su un totale di 2 milioni di lavoratori dipendenti stimati nel settore, circa 628.000 (pari al 30,6%) risultavano aver lavorato di domenica almeno una volta nel mese precedente l’intervista; tra questi il 20,2% almeno 2 volte nello stesso mese. Da evidenziare, però, che questi addetti hanno lavorato ‘anche’ la domenica e non ‘solo’ la domenica. Sempre l’Istat sottolinea che il peso relativo degli occupati dipendenti che hanno lavorato almeno una volta al mese di domenica è andato aumentando ininterrottamente negli ultimi dieci anni, passando dal 19,6% del 2008 al 30,6% del 2017. In particolare, tra il 2011 e il 2012, all’epoca dell’approvazione del decreto legge 201 del 2011 (il cosiddetto Salva Italia del Governo Monti che liberalizzato l’apertura dei negozi), il numero di lavoratori impiegati di domenica è cresciuto di circa 98.000 unità, pari ad un incremento percentuale del 24,2%.
L’evidenza disponibile mostra, inoltre, che chi lavora di domenica lo fa in prevalenza per più volte nello stesso mese: nel 2017, ad esempio, il 66% dei dipendenti del commercio impiegati di domenica risulta aver lavorato l’ultimo giorno della settimana 2 o più volte nello stesso mese.