di Sonia Ricci
ROMA (Public Policy) – Archiviata la riforma costituzionale, inevitabilmente, il dossier sull’Italicum si riapre.
Dopo le dimissioni (congelate fino all’approvazione della legge di Bilancio), la questione della legge elettorale torna infatti a far discutere. Lega e Movimento 5 stelle chiedono di andare a votare subito senza cambiare le leggi elettorali al momento in vigore.
Sono due, differenti per Camera e Senato. Da una parte l’Italicum (per la Camera), e il Consultellum, cioè quello che resta del Porcellum dopo l’intervento della Corte costituzionale che nel 2014 bocciò la legge del Governo Berlusconi.
Prima dell’esito referendario, la Camera aveva già approvato una mozione che impegnava l’Esecutivo a cambiare l’Italicum. In particolare, si era ipotizzata la modifica del ballottaggio e il meccanismo di assegnazione del premio di maggioranza (ora riservato al singolo partito e non alla coalizione). Sulla stessa legge pende il giudizio della Corte costituzionale, rinviato il 19 settembre scorso per evitare sovrapposizioni con il referendum.
Al momento, Pd e Area popolare hanno ancora la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Saranno dunque questi due gruppi a decidere se sostenere oppure no il prossimo Governo, che potrebbe essere un governo guidato da un politico, oppure da un tecnico.
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@ricci_sonia