(Public Policy) – Roma, 5 mar – Dopo il risultato
elettorale, Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione civile,
parte da una decisione drastica: la separazione dal sindaco
di Napoli, Luigi De Magistris. Intervistato dal Fatto
Quotidiano, Ingroia sottolinea: “De Magistris dice che Rc è
morta? Gli rispondo che le nostre strade da oggi si
separano”.
“Ho capito – continua – che in politica funziona così.
Lealtà e amicizia non sempre reggono, io mi comporto
diversamente. Certo, De Magistris ha molti problemi come
sindaco, è criticato dai cittadini napoletani e mi rendo
conto che voglia proteggersi dall’effetto della sconfitta,
anche se ne è corresponsabile”.
Per il magistrato, Rivoluzione civile “è viva eccome.
Pronunciare il decreto di morte non spetta a me né tantomeno
al sindaco”.
De Magistris accuserebbe Ingroia non solo per aver incluso
vecchi partiti nella coalizione (che non ha ottenuto alcuna
rappresentanza in Parlamento), che il sindaco di Napoli non
voleva, ma anche per l’errata scelta dei candidati che
sarebbero “stati calati dall’alto”.
Sulla prima accusa Ingroia, risponde al Fatto, che “è
semplicemente falso. Luigi era d’accordo su tutte le
principali decisioni prese”.
In merito alle candidature, il leader di Rc dice che De
Magistris “ha perfettamente ragione, è stato un errore.
Peccato che un bel po’ di nomi ‘calati’ li abbia voluti lui”.
Ingroia conclude l’intervista con un commento sul suo
futuro, e le sue dimissioni dalla magistratura: “Ho ancora
qualche giorno per pensarci prima che scada l’aspettativa.
Di certo non farò più il Pm”.
Il dubbio del magistrato è che “ci sono altre opzioni che
mi permetterebbero di accompagnare dall’esterno la crescita
del partito. Se, invece, deciderò di dimettermi il mio
impegno politico sarà totale: sarò il presidente di
Rivoluzione civile”. (Public Policy)
DAP