LA BANCA CENTRALE EUROPEA: ENTRO IL 2022 GLI USA SARANNO ESPORTATORI DI GAS
(Public Policy) – Roma, 12 set – Nell’ultimo decennio le
prospettive per i mercati del gas naturale sono cambiate
drasticamente, dato che il progresso tecnologico ha portato
allo sfruttamento di consistenti volumi di gas di scisto che
in precedenza erano antieconomici da estrarre, specie negli
Stati Uniti. Lo scrive la Banca centrale europea nel
bollettino di settembre.
La produzione statunitense di gas da scisti è cresciuta di
oltre 20 volte tra il 2000 e il 2011 e ci si attende che
entro il 2035 tale gas arrivi a rappresentare circa la metà
del gas naturale estratto nel Paese.
Questi livelli di produzione potranno più che compensare il
calo delle fonti di gas convenzionali e gli Stati Uniti
diventeranno un esportatore netto di gas naturale entro il
2022.
I prezzi del gas statunitensi si sono ridotti a seguito
della crisi finanziaria del 2008 e l’aumento della
produzione interna di gas di scisto ha contribuito a
mantenere le quotazioni su livelli bassi, in presenza di una
certa volatilità.
Attualmente i prezzi del gas nel Paese sono inferiori di
circa l’80% rispetto ai massimi raggiunti nel 2005.
Considerando che i mercati del gas sono in gran parte
regionali, la rivoluzione del gas di scisto statunitense ha
avuto finora un impatto limitato sui prezzi del gas in
regioni al di fuori degli Stati Uniti.
Nel 2010 il gas naturale rappresentava all’incirca il 20%
dell’offerta mondiale di energia e il 20% dei consumi
energetici finali complessivi dei Paesi dell’Ocse
(Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Il gas di scisto è una fonte non convenzionale di gas
naturale intrappolata in formazioni scistose permeabili. Può
essere estratto utilizzando tecniche di perforazione
orizzontale unitamente alla fratturazione idraulica. (Public
Policy)
SPE