ROMA (Public Policy) – La Commissione Ue “ritiene” che la “limitazione derivante dalla legislazione italiana” sia in “diretto contrasto con gli obiettivi della direttiva volti a creare un mercato europeo aperto, integrato e competitivo dell’energia elettrica tra gli Stati membri”. È quanto si legge nella lettera dell’Unione europea – inviata al governo – che contiene i rilievi sul recepimento del ‘Terzo pacchetto’ sull’energia e, in particolare, sul mercato che, secondo l’Ue, non è del tutto liberalizzato in quanto l’accesso alla rete esclude soggetti diversi da Terna.
La Commissione europea lo scorso 26 febbraio ha infatti aperto una procedura d’infrazione per il non corretto recepimento delle direttive 72 e 73 del 2009 (III pacchetto) e sull’incompleto recepimento della direttiva 27 del 2012 sull’efficienza energetica. L’articolo 36, comma 1, del decreto legislativo 93 del 2011 dispone che Terna sia l’unico gestore di sistema di trasmissione (Gst) di energia elettrica in Italia.
“Dall’obbligo di disporre di un unico Gst”, come previsto dalle disposizioni italiane “ne consegue – si legge nella lettera – che qualsiasi interconnessione con un altro Stato membro dovrebbe essere gestita da Terna. In tal modo, la legislazione nazionale esclude di fatto qualsiasi altro soggetto, diverso da Terna, dall’attività di Gst nelle interconnessioni con altri Stati membri e scoraggia pertanto altre società – diverse da Terna – dallo sviluppo di interconnettori”. Questa limitazione “non è conforme né alla lettera né agli obiettivi della direttiva 2009/72/CE”. (Public Policy) SOR
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