di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – Ottanta GW di rinnovabili al 2030 e la definizione delle aree idonee, le zone dove si potranno installare impianti fer con procedure semplificate. Sono i due contenuti principali del dm Mase sulle aree idonee atteso sul tavolo della Conferenza unificata. Vediamo – in base a una bozza presa in visione da Public Policy – i dettagli.
GLI OBIETTIVI DELLE REGIONI
Come detto, il dm individua la ripartizione fra le Regioni e le Province autonome dell’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva pari a 80 GW da fonti rinnovabili, necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal Pniec e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55”, anche alla luce del pacchetto Repower Ue. La quota maggiore è allocata in Sicilia (10.380 MW al 2030), 8.687 in Lombardia, 7.284 in Puglia, 6.255 in Veneto, 6.203 in Emilia Romagna, 4.921 in Piemonte, 4.708 nel Lazio, 4.212 in Toscana. Fissati anche degli obiettivi annuali fino al 2030.
Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi intermedi e finali le Regioni dovranno provvedere a eseguire una serie di azioni: individuare con legge regionale da adottare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, le superfici e le aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili con lo scopo di rendere disponibile il massimo potenziale delle stesse; adottare e/o integrare i propri strumenti di governo del territorio e di pianificazione energetica per garantire coerenza fra le disposizioni sulle aree idonee e l’esigenza di raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti a livello comunitario e nazionale.
continua – in abbonamento
@fraciaraffo