PUBBLICATO IL RAPPORTO LEGAMBIENTE “COMUNI RINNOVABILI 2013”
(Public Policy) – Roma, 19 lug – Un sistema di generazione
da fonti rinnovabili sempre più distribuito: con oltre
600mila impianti di grande e piccola taglia, termici ed
elettrici, diffusi nel 98% dei comuni italiani. Nel 2012 in
Italia la produzione da energie pulite ha garantito il 28,2%
dei consumi elettrici e oltre il 13% di quelli complessivi.
Sono alcuni dei dati riportati nel rapporto “Comuni
rinnovabili 2013” pubblicato da Legambiente, in merito ai
risultati delle energie rinnovabili utilizzate dagli enti
locali italiani. “I tanti progetti in corso di realizzazione
– si legge nel rapporto – stanno dando forma a un nuovo
modello di generazione distribuita, in uno scenario che
cambia completamente rispetto al modo tradizionale di
guardare all’energia e al rapporto con il territorio”.
Al momento sono 7.970 i comuni dove si trova almeno un
impianto, con una progressiva costante nel tempo: erano
7.661 nel 2011, 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008. In pratica,
le fonti pulite che fino a 10 anni fa interessavano con il
grande idroelettrico e la geotermia le aree più interne,
oggi sono presenti nel 98% dei comuni. Anche nel 2012 è
aumentata la diffusione per tutte le fonti: dal solare al
termico, dall’idroelettrico alla geotermia, agli impianti a
biomasse e biogas integrati con pompe di calore.
SOLARE FOTOVOLTAICO E TERMICO
È il comune di Casaletto di Sopra (provincia di Cremona) a
essere in testa alla classifica di diffusione in Italia del
solare fotovoltaico. Con una media di 11,6 kW per abitante e
grazie a impianti installati esclusivamente su tetti e
coperture, riesce a superare con questa produzione i
fabbisogni delle famiglie residenti. Nel solare termico,
invece, a vincere è il comune di Don (Trento), dove al
momento sono installati 761,5 mq di pannelli solari termici,
per una media di 3 mq per abitante.
I COMUNI DELL’EOLICO
Sono 571 i comuni a usufruire dell’energia eolica. La
potenza installata è in crescita, pari a 8.703 MW, con 1.791
MW (megawatt) in più rispetto al 2011. Secondo i dati Terna
(operatore di reti per la trasmissione dell’energia), questi
impianti hanno permesso di produrre 13,1 TWh (terawattora)
nel 2012 pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,2 milioni
di famiglie. Sono 296 i comuni che si possono considerare
autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico,
visto che producono più energia di quanta ne consumano.
I COMUNI DEL MINI IDROELETTRICO
Questi sono poco più di mille. Con “mini idroelettrico” ci
si riferisce a centrali elettriche, che oltre a sfruttare
l’energia idroelettrica, sono caratterizzate da una potenza
installata ridotta, che comporta l’utilizzo di strutture di
dimensioni molto minori rispetto ad una diga normale, più
sicure, grazie al minore volume d’acqua nel bacino, e che
inoltre hanno un basso impatto ambientale e paesaggistico.
Il rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3
MW. Al momento la potenza totale installata nei comuni
italiani è di 1.179 MW, in grado di produrre ogni anno oltre
4,7 TWh comprendo un fabbisogno di energia elettrica di
oltre 1,8 milioni di famiglie.
I COMUNI DELLA GEOTERMIA
I comuni che utilizzano gli impianti geotermici (che
sfruttano il calore della terra) sono 369, per una potenza
pari a 915 MW elettrici e 160 termici e 1,4 frigoriferi.
Grazie a questi impianti nel 2012 sono stati prodotti circa
5,5 Twh di energia elettrica comprendo il fabbisogno di
oltre 2 milioni di famiglie.
Anche se la produzione per questi tipi di impianti è
storicamente localizzata tra le province di Siena, Grosseto
e Pisa – si legge nel rapporto – “un segnale positivo è lo
sviluppo, avvenuto in questi anni, di oltre 350 impianti a
bassa entalpia (impianti di climatizzazione degli edifici
che sfruttano lo scambio termico con il sottosuolo
superficiale, per mezzo di una pompa di calore; Ndr)”.
Secondo Legambiente “questi impianti rappresentano
un’opportunità importante per ridurre i consumi energetici
domestici e di strutture pubbliche e private”.
I COMUNI DELLE BIOENERGIE
Infine, il rapporto riporta i risultati degli impianti
bioenergetici. I comuni che ne usufruiscono sono 1.494 per
una potenza installata di 2.824 MW elettrici e 1.195 MW
termici, ma anche 50 kW frigoriferi termici. “Questo tipo di
impianti – si legge – si sta sempre più diffondendo, e va
distinto con quelli che utilizzano biomasse solide, gassose
e liquide”.
L’energia da biomasse viene ricavata grazie agli scarti
delle attività agricole riutilizzati in apposite centrali
termiche. Si tratta generalmente di scarti dell’agricoltura,
dell’allevamento e dell’industria. (Public Policy)
SOR