(Public Policy) – Roma, 14 nov – “La relazione tra i due
Paesi potrà beneficiare sia della realizzazione del gasdotto
Galsi, progettato per collegare direttamente Algeria e
Italia attraverso la Sardegna, sia della ricerca costante di
nuove opportunità di cooperazione e di espansione di
interessi reciproci”. Lo ha detto il presidente del
Consiglio Mario Monti, in un’intervista al quotidiano
algerino Libertè, rispondendo alla domanda sul contezioso
tra Edison e la società algerina Sonatrach relativo al
prezzo del gas.
Il presidente Monti, oggi ad Algeri per un vertice
intergovernativo, ha definito l’Algeria “un partner di
grande importanza per l’Italia. Le relazioni tra i due
Paesi, che risalgono all’epoca dell’indipendenza algerina,
sono eccellenti e si sono costantemente rafforzate, anche
nei momenti difficili. Esse sono culminate nel Trattato di
amicizia, buon vicinato e cooperazione del 2003”. Nel
settore degli idrocarburi, l’Italia è il primo acquirente di
gas algerino, che copre il 35% del fabbisogno nazionale.
Lo scopo dell’incontro è stato quello di rilanciare le
imprese in Algeria, Paese con il quale l’Italia, dal primo
semestre 2012, è diventato primo partner commerciale.
Nell’intervista al giornale algerino Monti ha sottolineato
l’importanza dei rapporti tra i due Paesi, ponendo
particolare attenzione agli aspetti storici, economici e
commerciali. “Le relazioni dei due Paesi sono eccellenti”,
ha detto il premier.
“L’interesse delle aziende italiane per il mercato algerino
delle grandi infrastrutture civili – ha detto ancora Monti –
risale alla seconda metà degli anni ’70. L’impegno italiano
in questo Paese ha raggiunto livelli di eccellenza. Il
programma che il Governo algerino prevede di realizzare nei
prossimi anni per la costruzione di alloggi interessa anche
alle nostre aziende”. A tal proposito, ha ricordato il
premier, l’Associazione nazionale dei costruttori (Ance)
sarà presto in missione ad Algeri.
Il premier ha inoltre ricordato che i rapporti tra le
piccole e medie imprese algerine e italiane durano da
decenni, andando oltre la semplice fornitura di macchine.
In Algeria si contano oggi oltre 180 piccole e medie
imprese italiane. “Ci sono ampi margini – ha detto Monti –
per rafforzare le nostre relazioni e promuovere la creazione
di partenariati tra le imprese dei due Paesi. Il vertice di
oggi è dedicato anche all’individuazione di strumenti per
rafforzare questi legami”.
IMMIGRAZIONE
Monti, rispondendo alla questione dell’immigrazione, in
particolare di quella algerina, ha ricordato che è diminuito
il numero degli algerini che cercano di raggiungere
l’Italia. Tuttavia, ha ricordato il premier, c’è la
necessità di “intensificare” la lotta alle reti criminali
che organizzano l’immigrazione clandestina.
“L’Italia – ha detto Monti – ha goduto dell’eccellente
collaborazione delle autorità algerine per la prevenzione e
la lotta contro l’immigrazione illegale. Questa
migrazione-cooperazione si svolge in un quadro che si basa
su un accordo bilaterale di riammissione (in vigore dal
2006)”.
GUERRA CIVILE IN MALI: SERVE INTEGRITÀ TERRITORIALE
Sull’intervento militare per liberare il nord del Mali,
Mario Monti, si è detto fiducioso. La risoluzione proposta
dal Consiglio di sicurezza Onu è una base comune in cui la
comunità internazionale si riconosce.
La crisi maliana è iniziata il 22 marzo scorso, quando un
gruppo di soldati ha preso il potere con un colpo di Stato.
Lo scoppio della guerra civile ha portato la componente
tuareg, parte fondamentalista, a prendere il controllo del
settentrione del Paese.
“È importante che la comunità internazionale agisca
rapidamente per sostenere un processo politico che rafforzi
l’autorità del governo di Bamako e sostenga le richieste del
popolo del Nord. Per l’Italia, come per altri Paesi,
l’integrità territoriale del Mali è un prerequisito per
qualsiasi soluzione alla crisi. L’Italia è convinta che una
soluzione duratura si può trovare solo con il coinvolgimento
di tutte le parti del Governo del Mali, con il sostegno dei
Paesi africani e con l’assistenza della comunità
internazionale nel suo insieme”.
PRIMAVERA ARABA
A quasi 2 anni dall’inizio della primavera araba Monti ha
detto: “È stato un cambiamento radicale, derivante
principalmente dal desiderio delle persone di avere più
libertà e più opportunità di sviluppo economico e sociale,
nei confronti dei sistemi politici e istituzionali che, per
decenni, non sono stati in grado di soddisfare tali
requisiti”. (Public Policy)
SOR