ROMA (Public Policy) – Il successo di Fratelli d’Italia e Pd. Il tonfo di Lega e M5s. Il balzo in avanti di Forza Italia. La sorpresa di Alleanza Verdi Sinistra. La scomparsa dell’ex Terzo polo. Le elezioni europee rafforzano due leadership, quella di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia è quasi al 30 per cento) e quella di Elly Schlein (il Pd raggiunge quasi il 25). Meloni rafforza così anche il suo Esecutivo, mentre Schlein vince la sua scommessa dopo un anno dalla sua elezione a segretaria, riuscendo anche a mandare in Europa alcune candidate su cui aveva puntato molto, tra cui Cecilia Strada e Lucia Annunziata.
Molto male invece Matteo Salvini, che può soltanto ringraziare Roberto Vannacci per il risultato ottenuto dalla Lega. Il generale è stato eletto all’Europarlamento anche se la Lega è rimasta sotto il 10 per cento ed è stata superata da Forza Italia. Per Salvini si apre dunque una crisi politica rilevante. I suoi governatori del Nord, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga, non mancheranno di fargli notare la gestione politicamente disastrosa della Lega, che si è salvata grazie all'”effetto Vannacci”. Che si apra davvero un processo politico a carico del leader leghista, come sognano i sostenitori di Umberto Bossi, che ha annunciato il voto a Forza Italia alle Europee?
Male anche il M5s, che non aveva candidature di peso da spendere, a parte quella di Pasquale Tridico (eletto) nel Mezzogiorno. Le elezioni europee non sono certamente il terreno di sfida più congeniale per il partito di Giuseppe Conte, che va meglio alle elezioni nazionali. Così però il risultato è stato molto deludente per il M5s, che difficilmente potrà sperare di esercitare ancora l’egemonia culturale nei confronti della sinistra come ha fatto a lungo. Certamente servirà un’alleanza di centrosinistra, se non di sinistra-centro, per sfidare Meloni: Pd, M5s, Avs. Ma la leadership non toccherà certo a Conte. Virgolettato questo: “Un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da Fdi si restringe. Sentiamo ancora più forte la responsabilità di costruire l’alternativa, continueremo a essere testardamente unitari, sentiamo ancora più forte la responsabilità di costruire l’alternativa. La somma delle forze di opposizione supera quella della maggioranza”, ha detto Schlein rilanciando quello che fin qui non ha funzionato, l’ex Campo Largo. Sfida vinta invece per Antonio Tajani, che con la “forza tranquilla” di Forza Italia riesce a superare la Lega nelle urne senza toni urlati.
Alleanza Verdi e Sinistra è invece una sorpresa, supera abbondantemente la soglia di sbarramento e fa eleggere Ilaria Salis. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno avuto ragione nell’insistere su un progetto politico decisamente spostato a sinistra: “Avevamo promesso che saremmo stati la vera sorpresa di queste elezioni. Il risultato straordinario di questa sera lo conferma. Saremo l’argine all’onda nera che arriva in Europa. Non è che l’inizio!”, ha detto Fratoianni durante la notte.
Amara nottata invece per l’ex Terzo polo. Né Matteo Renzi né Carlo Calenda, che si sono divisi alle elezioni europee dopo aver corso insieme alle elezioni politiche, hanno superato la soglia di sbarramento del 4 per cento, quindi dall’Italia non arriverà nessun parlamentare per Renew Europe. Le prospettive politiche dei libdem sembrano essere ridotte al minimo. L’elettorato non ha evidentemente apprezzato le liti politiche di Italia viva e Azione e ha preferito dirigersi altrove, magari verso Forza Italia. “Sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia”, ha detto Renzi nella notte.
Infine, da una prima lettura delle preferenze, si può già vedere chi saranno alcuni europarlamentari eletti. In particolare nel Pd sono stati premiati gli amministratori: sono eletti Dario Nardella, sindaco uscente di Firenze, e Matteo Ricci, sindaco uscente di Pesaro, nella circoscrizione dell’Italia Centrale, Giorgio Gori, sindaco uscente di Bergamo, nella circoscrizione dell’Italia occidentale, Antonio Decaro, sindaco uscente di Bari, nella circoscrizione dell’Italia meridionale, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, nella circoscrizione dell’Italia orientale. (Public Policy)
@davidallegranti