L’ANALISI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA SUL PROSSIMO INGRESSO DI RIGA NELL’AREA
(Public Policy) – Roma, 8 ago – È importante che la Lettonia
non abbassi il livello di guardia dopo l’adozione dell’euro
in modo da sfruttare le opportunità offerte dalla moneta
unica. Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino di
agosto (le statistiche sono aggiornate al 31 luglio)
tradotto e diffuso dalla Banca d’Italia, a proposito della
prossima adozione (dal 1° gennaio 2014) dell’euro come
valuta da parte della Lettonia. L’eurozona sarà così
composta da 18 Paesi.
Il Consiglio Ue ha adottato un regolamento che fissa il
tasso irrevocabile di conversione a 0,702804 lat per euro. A
seguito della fissazione di tale tasso, la Bce e la Latvijas
Banka seguiranno attentamente l’andamento del tasso di
cambio di mercato tra la moneta lettone e l’euro nell’ambito
degli Aec (Accordi europei di cambio) sino alla fine del
2013.
Per poter cogliere appieno i vantaggi offerti dall’euro,
scrive la Bce, è importante che la Lettonia continui ad
impegnarsi nell’azione di risanamento complessiva dei conti
pubblici in linea sia con i requisiti del Patto di stabilità
e crescita sia con il quadro generale per la governance
delle finanze pubbliche nell’Ue e che preservi i guadagni di
competitività conseguiti negli ultimi anni evitando una
nuova accelerazione del costo del lavoro per unità di
prodotto.
Inoltre, avverte la Bce, “pur avendo dato prova di una
notevole capacità di aggiustamento dell’economia, la
Lettonia deve compiere ulteriori progressi nel miglioramento
della qualità delle sue istituzioni e della sua governance”.
Nel settore finanziario, il ricorso di una parte
significativa del sistema bancario ai depositi dei non
residenti quale fonte di provvista non costituisce un
fenomeno recente. Esso pone tuttavia rischi rilevanti per la
stabilità finanziaria, che è essenziale preservare non solo
adottando adeguate politiche microprudenziali ma anche
avvalendosi di uno strumentario completo.
E la Bce elenca 5 strumenti:
1) misure macroprudenziali, analisi dei bilanci nazionali e
stress test;
2) opportuni meccanismi di finanziamento del regime di
assicurazione dei depositi;
3) strumenti efficaci di risoluzione e risanamento;
4) monitoraggio più rigoroso dell’eventuale accumulo di
squilibri macroeconomici che potrebbero minacciare la
stabilità finanziaria, con la disponibilità ad adottare
ulteriori misure ove giustificato;
5) osservanza dei migliori standard possibili
nell’attuazione delle regole internazionali in materia di
lotta al riciclaggio di denaro di provenienza illecita.
“Si ritiene infine – conclude la Bce – che la stabilità
finanziaria possa anche beneficiare della partecipazione del
Paese al meccanismo di vigilanza unico, la cui entrata in
vigore è prevista nella seconda metà del 2014″. (Public
Policy)
SPE