Il Mit dà i numeri sulle aggressioni “ferroviarie”

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ROMA (Public Policy) – In ambito ferroviario “le aggressioni costituiscono il 2% degli episodi degli illeciti”. “Una larga parte” riguardano i controllori a bordo treno: l’aggressore “tipo” è infatti “la persona priva” di biglietto di viaggio. Nel 2014 il fenomeno “ha conosciuto un aumento a livello nazionale”.

Ha risposto così, in commissione Trasporti alla Camera, Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture, a un’interrogazione a firma del Pd (Raffaella Mariani) sulle condizioni di sicurezza a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie. Durante le operazioni di controllo dei viaggiatori senza biglietto “ne scaturisce – ha proseguito il sottosegretario – una conflittualità che, nella maggior parte dei casi, si risolve in aggressioni di tipo verbale (ingiurie e minacce), ma può sfociare talvolta in percosse o lesioni più o meno gravi”.

In questi casi “l’aggressività si riversa anche sul personale di polizia che interviene per prestare assistenza al capotreno aggredito”. L’aumento delle aggressioni nel 2014 – ha spiegato Del Basso De Caro – ha portato “a un’intensificazione dei servizi sui treni ove si sono rilevate maggiori criticità”. Mensilmente o “all’insorgere di problematicità emergenti, sono individuati, congiuntamente alle componenti di Ferrovie dello Stato, i treni ritenuti ‘critici’ sulla base dell’indice di delittuosità e l’esposizione degli stessi a potenziale rischio di aggressioni”.

Inoltre, il sottosegretario ha ricordato che è attivo il numero telefonico di emergenza (1600) “che mette in contatto diretto il personale ferroviario con la sala operativa della polizia ferroviaria più vicina per garantire un intervento più immediato delle pattuglie; inoltre, alcuni treni e molte stazioni sono dotati di impianti di video sorveglianza”. (Public Policy) SOR