ROMA (Public Policy) -“Posso dire che il piano ha una valenza scientifica forte, la situazione così non la lascio perché è indecorosa e la coscienza non mi permette di lasciarla così”. “Quando si dicono falsità”, come ‘riapriamo la caccia al lupo‘, si ottiene l’effetto opposto”. “Chi dice ‘questo è un bugiardo” lo “può dire per motivi elettorali, e va bene, così alcune associazioni avranno più soci”, ma si tratta di “una bugia”.
A dirlo, in aula alla Camera, il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, dopo la risposta all’interpellanza urgente a prima firma Paolo Bernini (M5s) in merito al “piano lupo” e, in particolare, al tema degli abbattimenti. Un piano che Galletti ha rivendicato come la presa d’atto di “una situazione intollerabile”, frutto dell’aver “chiuso gli occhi” davanti a un problema e dell’aver “lasciato alle Regioni un tema così rilevante senza una cornice quadro”.
In particolare, rispondendo alle domande poste nell’interpellanza, Galletti ha chiarito che le deroghe alle misure di conservazione previste nel ‘piano lupo’ “sono autorizzabili solo a seguito di precise condizioni e in piena conformità con la normativa comunitaria e nazionale. Esse non rappresentano assolutamente l’apertura della caccia al lupo o un mezzo di controllo della specie, trattandosi, peraltro, di attività vietate per legge”.
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MAD