aggiornamento 14:43: È stata approvata con 19 voti a favore, 15 contrari e 6 astenuti (in quanto assenti) la relazione finale di maggioranza sulla commissione d’inchiesta sulle banche. Lo si apprende da fonti parlamentari.
Le altre relazioni, quindi, non sono state approvate ma acquisite agli atti.
La relazione di Mauro Maria Marino (Pd) è passata con i 19 voti a favore del Pd, del presidente Pier Ferdinando Casini, di Paolo Tancredi (Civica popolare), Bruno Tabacci (Cd-+Europa) e Karl Zeller (Autonomie).
Hanno votato contro, si apprende, il capogruppo FI alla Camera Renato Brunetta, il Movimento 5 stelle, FdI, Leu, Lega, Molinari, Bellot e Capezzone.
Sei invece gli assenti, tra cui ci sono, si apprende, tre parlamentari di Forza Italia.
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ROMA (Public Policy) – Occhi puntati sulla commissione d’inchiesta sulle banche, ora che il weekend-psicodramma (in casa Pd) sulle liste elettorali è stato gettato alle spalle.
Oggi sarà il giorno clou in cui si saprà quale sarà l’epilogo di quella commissione d’inchiesta, sulle banche, voluta da Matteo Renzi e che ha rappresentato per il Partito democratico più una spada di Damocle che una prova di trasparenza. Si punta, in teoria, a una relazione finale il più condivisa possibile ma è probabile che, invece, si andrà a uno scontro tutto politico, ideale per altro in campagna elettorale.
Alle 9 si riunirà l’ufficio di presidenza (che doveva tenersi venerdì e poi slittato) in cui il presidente Pier Ferdinando Casini dovrà presentare la proposta di relazione finale. Quindi alle 12 si riunirà la commissione e si capirà l’evoluzione della dinamica, che è soprattutto politica.
Si fa infatti in salita il lavoro del presidente Casini, impegnato nella stesura della relazione finale che, nelle intenzioni dell’ultimo Udp dovrebbe essere il più unitaria possibile. Ma così probabilmente non sarà.
Dalla lettura dei documenti presentati lunedì scorso dai gruppi con le proposte di riforma da inserire nella relazione finale, anticipati da Public Policy, è chiaro come ci siano tra Pd, FI e M5s (pochi) punti di convergenza (vedi ad esempio la creazione di una super procura ad hoc per i reati finanziari e bancari e una maggiore sinergia tra Bankitalia e Consob, oltre che maggior tutela dei risparmiatori e il proseguimento dei lavori della commissione nella prossima legislatura) e diversi punti discordanti. Come ad esempio la proposta del Movimento 5 stelle di nazionalizzare Bankitalia e Borsa italiana.
C’è poi Leu (Liberi e uguali) che, come anticipato da Public Policy, sin da subito ha annunciato di voler presentare una propria contro-relazione che verrà acquisita come addendum. Se la quadra non dovesse raggiungersi, come a questo punto è prevedibile, la storia della commissione d’inchiesta sulle banche potrebbe concludersi con un testo base “di maggioranza” che riassuma le proposte di riforma condivise, e a cui verranno allegate come addendum le diverse relazioni finali dei vari Gruppi, da Leu ai 5 stelle e che, per forza di cose, a quel punto non si limiterebbero a proporre riforme per il futuro, ma esprimerebbero anche giudizi sulle crisi bancarie passate. (Public Policy) VIC