BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Dare priorità agli investimenti nelle infrastrutture di trasporto a duplice uso per completare con urgenza i corridoi prioritari dell’Ue per i movimenti militari su larga scala e con breve preavviso, e concedere autorizzazioni di movimenti transfrontalieri entro un massimo di tre giorni lavorativi. Questi due degli impegni contenuti nell’Impegno per la mobilità militare 2024 approvate come allegato alle conclusioni sulla sicurezza e la difesa dell’Ue.
Il documento contiene una serie di impegni che gli Stati membri si impegnano ad attuare quanto prima, al massimo entro il 2026. Per gli Stati membri l’Impegno per la mobilità militare del 2018 ha fornito un importante contributo agli sforzi dell’Ue in materia di mobilità militare. Adesso è necessario “un impegno rinnovato, basato su impegni più ampi e ambiziosi per affrontare le lacune rimanenti e la crescente necessità di resilienza e preparazione in un contesto geostrategico sempre più complesso nel vicinato dell’Ue, in particolare a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ma anche in un contesto più ampio, tenendo conto di un approccio a 360 gradi”.
Con riferimento all’impegno sulle infrastrutture di trasporto a duplice uso “sarà data particolare priorità – si legge – agli investimenti nelle infrastrutture di trasporto a duplice uso che trattano strozzature specifiche per i movimenti militari o che altrimenti presentano un elevato valore aggiunto militare“. Per gli Stati membri “è fondamentale accelerare i movimenti per via aerea, terrestre e marittima e aumentare la resilienza complessiva, anche informatica. Il movimento con breve preavviso di forze militari ingenti, compreso il personale militare, il relativo materiale e le attrezzature, all’interno e all’esterno dell’Ue, richiede uno sforzo concertato a livello nazionale e dell’Ue già in tempo di pace”.
Tra gli impegni contenuti nel documento quello di agevolare, rafforzare e posizionare le infrastrutture e le strutture di trasporto multimodali necessarie. “Ciò – si legge – potrebbe riguardare, ad esempio, i centri logistici e le aree di stazionamento, i centri di sostegno dei convogli, le infrastrutture di carico e scarico, le infrastrutture di sostegno per il carburante, ecc.”.
Gli Stati membri si impegnano anche a garantire un accesso prioritario delle forze armate ai nodi di trasporto, alle reti e alle risorse pertinenti, compreso lo spazio aereo necessario, anche tramite il quadro normativo dell’Ue, a sostegno degli sforzi nazionali, in particolare in periodi di crisi e conflitto e, ove possibile, già in tempo di pace. “A tal fine – si legge – gli Stati membri dovrebbero provvedere a rendere disponibile la capacità necessaria, istituendo, tra l’altro, partenariati strategici, comprese iniziative congiunte o nazionali, in particolare contratti quadro con i fornitori di servizi di trasporto civile”.
“Per ridurre le carenze di capacità esistenti che incidono sul dispiegamento rapido, sul supporto e sul ridispiegamento di attrezzature e personale militari all’interno e all’esterno dell’Ue, gli Stati membri – si legge ancora – esamineranno soluzioni strutturate comuni per le capacità di trasporto strategico per tutti i modi di trasporto, se del caso”.
Presenti impegni anche per: rafforzare la resilienza complessiva in tutti gli ambiti connessi al settore dei trasporti, compresa la cibersicurezza; Sostenere e condurre esercitazioni per testare i movimenti militari transfrontalieri in tutti i settori; promuovere la sensibilizzazione sistematica dei cittadini e della società civile, anche mediante campagne di informazione dedicate e sforzi volti a sensibilizzare e far comprendere l’importanza della mobilità militare.
E L’UCRAINA?
Nelle conclusioni ribadito l’impegno a fianco dell’Ucraina. “Per continuare a fornire all’Ucraina e al suo popolo tutto il sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico necessario per tutto il tempo e con l’intensità necessaria, l’Ue utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione, tra cui il Fondo di assistenza all’Ucraina recentemente istituito nell’ambito del Fondo europeo per la pace (Epf) e la formazione e la consulenza attraverso la Missione di assistenza militare dell’Unione europea a sostegno dell’Ucraina (Eumam Ucraina)”, si legge. Sono stati inoltre evidenziati l’imminente firma degli impegni di sicurezza dell’Ue nei confronti dell’Ucraina e gli sforzi in corso per far fronte alle necessità urgenti dell’Ucraina, in particolare munizioni, missili, sistemi di difesa aerea e di artiglieria e droni.
Le conclusioni del Consiglio sottolineano poi la necessità di garantire la disponibilità di prodotti per la difesa e di rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa dell’Ue in modo che sia in grado di soddisfare le esigenze delle forze armate degli Stati membri e dei partner, se necessario. In questo contesto, il Consiglio sottolinea anche la necessità vitale di migliorare l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati per la base industriale e tecnologica di difesa dell’Ue e sostiene il rafforzamento della cooperazione che porti alla progressiva integrazione della base industriale e tecnologica di difesa ucraina in quella europea.
Sulla capacità di agire, il Consiglio accoglie con favore l’importante lavoro di tutte le missioni e operazioni civili e militari della Psdc in varie parti del mondo, compreso il recente lancio di Eunav Aspides che ha già dato risultati operativi. Inoltre, il Consiglio incoraggia gli Stati membri a contribuire ulteriormente alla piena operatività della capacità di dispiegamento rapido dell’Ue entro il 2025.
Il Consiglio ribadisce l’importanza di rafforzare la prevenzione, l’individuazione, la deterrenza, la resilienza e la risposta dell’Ue alle minacce ibride, alle manipolazioni e interferenze di informazioni straniere, alle minacce informatiche e alle attività maligne che colpiscono l’Ue, i suoi Stati membri e i suoi partner, con lo sviluppo di strumenti specifici come il Cyber diplomacy toolbox e l’Eu hybrid toolbox. Inoltre, le conclusioni ricordano l’importanza dei domini spaziale, marittimo e aereo per la sicurezza e la difesa dell’Ue e chiedono la rapida attuazione della comunicazione congiunta sul nesso tra clima e sicurezza. Il Consiglio attende poi con interesse una proposta relativa a una strategia specifica dell’Ue in materia di spazio aereo per la sicurezza e la difesa, in vista della sua adozione nel 2025
L’Ue continuerà a rafforzare, approfondire ed espandere i partenariati su misura e reciprocamente vantaggiosi con i partner, basati su valori e interessi condivisi. Viene quindi ribadita l’importanza del partenariato strategico dell’Ue con la Nato. Al fine di portare il partenariato Ue-Nato al livello successivo, le conclusioni sottolineano la necessità di sviluppare e adottare un nuovo documento di attuazione completo e lungimirante che comprenda l’intero spettro della cooperazione Ue-Nato entro la fine del 2024.