ROMA (Public Policy) – Non bastano più le deleghe, serve una ministra delle Pari opportunità perché “la voce delle donne italiane e i loro problemi di cittadine, devono trovare un solo ascolto, ma avere valore di priorità del Paese e, come tali, seguiti da indispensabili e adeguate soluzioni, nel rispetto dei principi costituzionali e delle direttive europee”.
Comincia così la lettera sottoscritta da una sessantina di associazioni femminili e femministe (tra cui Se non ora quando, il Corpo delle donne, Udi, Fondazione Nilde Iotti, Usciamo dal Silenzio, Noi donne, Giulia) e inviata al premier incaricato Matteo Renzi. Le associazioni chiedono che “le politiche di genere non diventino solo un bel vessillo di proclamata modernità, contemplandole nei punti programmatici al momento della costituzione del Governo e poi trascurate, ma siano un concreto impegno di tutti i ministri”.
Nella lettera si descrive anche la necessità di un “gender mainstreaming” ovvero la valutazione in chiave di genere di tutte le politiche pubbliche. (Public Policy)
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