Governo Meloni, prima Manovra: come cambia il reddito di cittadinanza

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ROMA (Public Policy) – L’intervento in manovra sul reddito di cittadinanza “cuba 734 milioni”. Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

La ministra ha aggiunto che si è intervenuti sul Rdc “tenendo conto dei tempi di realizzazione della manovra che non ci consentivano di mettere in campo una riforma complessiva degli interventi a favore della povertà e quelli per favorire l’inclusione lavorativa”, quindi “nel corso del 2023 verrà disegnato un percorso diverso”.

Il prossimo anno, ha confermato Calderone, il sussidio si fermerà a 8 mensilità per coloro i quali sono in una condizione di occupabilità, mentre “vengono messi in sicurezza tutti i colori quali hanno delle condizioni di difficoltà ulteriori, come i nuclei con minori oppure con disabili o con degli anziani e le donne in gravidanza”.

La ministra ha poi confermato la previsione della decadenza dopo il rifiuto di un’offerta congrua dalla percezione del reddito. “Stiamo lavorando per riformare tutti i sistemi di controllo” in merito al reddito di cittadinanza, ha poi aggiunto Calderone rispondendo a una domanda.

La cifra di 3.000 euro con la percezione del reddito di cittadinanza sarà compatibile” con il lavoro stagionale. “Questo per consentire anche che le persone possano occuparsi in attività stagionali”, ha detto ancora la ministra. “Sapete perfettamente che durante alcuni periodi dell’anno ci sono dei picchi di attività. Talvolta le aziende non riescono a trovare personale che possa rispondere alla chiamata”, ha aggiunto.

I percettori di reddito di cittadinanza saranno inseriti “all’interno di progetti utili alla collettività e gestiti dai Comuni. Per noi è importante il rapporto e il collegamento con le comunità e con il territorio”.

“Certamente verranno intensificati i controlli“, ha detto ancora.

LA NOTA POST CDM

Nella serata di lunedì il Governo aveva diffuso questa nota: “Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua“. (Public Policy) RED