IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SPIEGA
PERCHÉ NON HA INSERITO ANCHE DONNE
(Public Policy) – Roma, 2 apr – Il tempo giusto per la
presentazione delle conclusioni è tra gli otto e i dieci
giorni. Il presidente Napolitano ha fissato i tempi per i
due gruppi di lavoro da lui costituiti.
“Sabato – ha detto il capo dello Stato – ho proceduto in
condizioni di particolare urgenza e difficoltà, data anche
la coincidenza festiva, alla ricerca di persone che per
funzioni di vertice in varie istituzioni e per esperienze
concrete compiute in rapporto ad alcuni temi essenziali
potessero dare il contributo richiesto. L’indubbio valore
dei nomi da me subito resi noti, non mi ha messo al riparo
da equivoci e dubbi circa i criteri della scelta o la non
presenza di altri nomi certamente validi”.
A proposito, poi, delle polemiche suscitate dall’assenza di
donne in entrambi i gruppi di lavoro, Napolitano ha detto:
“Comprendo il disappunto che con accenti polemici si è
espresso per non aver inserito in quella rosa delle
personalità femminili, anche individuandole al di fuori di
vertici istituzionali cui non abbiano avuto finora accesso.
Mi dispiace e me ne scuso, pur trattandosi di organismi non
formalizzati e di breve durata cui ho dato vita con
obbligata estrema rapidità. Per nomine più sostanziali e di
lungo periodo, come quelle che mi è spettato fare per la
Corte Costituzionale e per il Cnel, ho dato il giusto peso
alla componente femminile. E ai gruppi di lavoro ora
istituiti saranno certamente ben presenti gli apporti venuti
su molteplici temi da personalità femminili”.
Napolitano ha continuato: “Vorrei però soprattutto cogliere
l’occasione, visto che questa modesta decisione – perché si
tratta di una decisione di portata assai limitata – ha dato
luogo anche a reazioni di sospetto e interpretazioni
francamente sconcertanti, per osservare che è del tutto
ovvio che qui non si crea nulla che possa interferire né
nell’attività del Parlamento, anche in questa fase in cui
lavora nei limiti noti, né nelle decisioni che spettano alle
forze politiche”.
“Io – ha aggiunto il
presidente della Repubblica – mi sono trovato in una
condizione di impossibilità a proseguire nella ricerca di
una soluzione alla crisi di governo, data la rigidità delle
posizioni delle principali forze politiche.
E ho detto
chiaramente che attraverso questi gruppi si può concorrere
almeno a creare condizioni più favorevoli allo scopo di
sbloccare una situazione politica irrigidita in posizioni
inconciliabili. Questo non significa, se mi permettete, che
questi gruppi di lavoro indicheranno un tipo o un altro di
soluzioni di governo. Indicheranno quali sono, rimettendo un
po’ al centro dell’attenzione problemi seri, urgenti e di
fondo del paese, questioni da affrontare – sia di carattere
istituzionale sia di carattere economico-sociale nel
contesto europeo – anche permettendo una misurazione delle
divergenze e convergenze in proposito”.
Nell’incontro con il gruppo di lavoro sulle materie
istituzionali, svoltosi dopo la riunione del gruppo in
materia economico-finanziario ed europeo, Giorgio Napolitano
ha dichiarato di aver “molto apprezzato il contributo che
già questa mattina hanno cominciato a dare i presidenti
delle Commissioni speciali del Senato e della Camera per
l’esame di atti di governo che sono strumenti previsti dai
regolamenti quando ci sia una situazione di crisi di governo
in atto e il Parlamento debba comunque pronunciarsi anche su
provvedimenti legittimi del governo dimissionario in carica.
Perché anche attraverso quello che ci hanno detto i due
presidenti – l’on. Giorgetti e il sen. Bubbico – e come ho
potuto vedere dai resoconti delle due Commissioni, si è
lavorato in modo molto dialogante e costruttivo. Quindi,
spero di aver chiarito così anche la questione della durata
temporale dei gruppi di lavoro. Essa è segnata intanto dal
fatto che sono gruppi che ho preso l’iniziativa di creare
avendo io stesso un tempo segnato, come tutti sanno, e non
pensando che siano gruppi di lavoro che scavalchino il tempo
della mia presidenza”.
E ha precisato: “Per essere utili, il tempo giusto è tra
otto e dieci giorni”. (Public Policy)
SPE