ROMA (Public Policy) – Sei milioni di euro, in due anni (2022-2023), per spingere l’apertura dei centri per la preparazione e per il riutilizzo dei rifiuti. È una delle proposte, di cui Public Policy ha preso visione, a cui sta lavorando il ministero della Transizione ecologica, da vagliare in vista della stesura della legge di Bilancio.
La proposta del Mite prevede che i centri si occupino dei rifiuti che possono essere preparati per il loro reimpiego “mediante operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione” e “garantiscono l’ottenimento di prodotti o componenti di prodotti conformi al modello originario”.
Secondo la bozza di proposta, le imprese e le società che intendono svolgere le attività di riutilizzo presentano al Mite un’istanza di un contributo a copertura dei costi sostenuti per l’avvio dell’attività fino a un importo massimo di euro 60mila per ciascun beneficiario, in relazione alla tipologia delle operazioni previste e delle quantità dei rifiuti impiegabili, nel limite complessivo della dotazione del fondo e conformemente alla disciplina eurounitaria in materia di aiuti de minimis.
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