di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – È finita così. È finita che alla Camera il M5s ha cambiato idea sulla missione europea Aspides, a tutela delle rotte navali nel Mar Rosso, dopo l’astensione di lunedì in commissione. È stato sufficiente un chiarimento linguistico – diciamo così – con il Governo, nella persona del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che prima ha spiegato la natura della missione e poi ha dato parere favorevole alla risoluzione del partito di Giuseppe Conte: “La missione Aspides avrà compiti soltanto di natura difensiva. La missione non potrà, cioè, intraprendere azioni di tipo preventivo…”, ha detto il leader di Forza Italia: “‘Difensiva’ non significa semplice accompagnamento, significa possibilità di reagire in maniera militare, così come è successo in occasione dell’attacco del drone al cacciatorpediniere Caio Duilio. Questo è il modus operandi, queste sono le regole d’ingaggio”. Quindi, ha detto ancora Tajani, “i compiti esecutivi sono di autodifesa estesa, cioè di neutralizzazione di attacchi, che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate, e di contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni”.
Una rassicurazione che ha convinto il partito di Conte a votare a favore. In questo modo il Movimento 5 stelle ha lasciato da sola l’Alleanza Verdi Sinistra, unica a votare no. Certo, per i 5 stelle le regole d’ingaggio sono chiare e devono restare tali: “Riteniamo che in questo momento, con questi paletti messi nero su bianco in un Parlamento, si possa autorizzare questa missione, consapevoli e comunicando a tutti che se ci dovesse essere anche solo un momento di dubbio, anche solo un momento di cambio di natura della missione, noi saremo i primi, qui, a chiedere spiegazioni e a chiedere che questa missione venga interrotta”, ha detto il deputato 5 stelle Riccardo Ricciardi nel suo intervento in aula: “Questo deve essere chiaro e chiarissimo a tutti”. Chiaro. Intanto però registriamo che il M5s ha cambiato idea rispetto a lunedì.
@davidallegranti