ROMA (Public Policy) – “Nonostante la necessità di reperire, ed è stato faticosissimo, 23 miliardi per bloccare l’incremento dell’Iva, senza rimodularla abbiamo trovato ulteriori risorse che ci permetteranno di dare un segno della direzione politica di marcia di questo Governo”: sono le parole pronunciate ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mentre era in visita ad Avellino. Per la manovra oggi è un giorno decisivo: stasera (alle 21) il Cdm si riunirà per approvare il Documento programmatico di bilancio – una sintesi della manovra vera e propria – che poi entro mezzanotte dovrà essere spedito a Bruxelles.
Il decreto fiscale e l’articolato complessivo della legge di Bilancio dovrebbero invece essere approvati in un successivo Consiglio dei ministri che si terrà, probabilmente, lunedì 21. “La maggioranza è compatta, c’è un progetto politico complessivo”, ha rassicurato il premier. Ma quelle che mancano alla riunione di stasera saranno ore febbrili, e si lavorerà fino all’ultimo per definire le misure. Per il capitolo “famiglia” si prevede la creazione di un fondo unico di circa 2 miliardi di euro, dove confluiranno le misure già in campo (bonus bebè e voucher asili nido) aprendo la strada all’assegno unico per i figli a carico. Sono allo studio anche detrazioni specifiche per una serie di spese – come l’idraulico, il ristorante o il parrucchiere – per chi sceglie il pagamento elettronico.
La lotta all’evasione fiscale resta un capisaldo, e dovrebbe portare risorse per oltre 7 miliardi di euro (un obiettivo molto ambizioso). Tra le ipotesi c’è anche una riduzione, fino all’azzeramento, delle detrazioni fiscali per i redditi considerati “alti”. Novità sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti: la misura dovrebbe beneficiare di uno stanziamento di 3 miliardi di euro, quindi in leggero aumento rispetto alle stime precedenti. Con il Fondo famiglia e il taglio del cuneo “è più marcato il profilo di discontinuità della manovra” ha detto il segretario Pd, Nicola Zingaretti. Tuttavia, è ancora in corso la discussione nella maggioranza per definire in che modo la riduzione del costo del lavoro interesserà lavoratori e imprese.
E ancora: per il rinnovo del contratto del pubblico impiego potrebbero essere stanziati 900 milioni aggiuntivi per il prossimo biennio. C’è poi il fronte coperture, dove si ipotizza di intervenire sulla tassa sui giochi (mossa che potrebbe garantire circa 400 milioni) o sul costo delle sigarette. Tra gli interventi su cui si è molto discusso – e che restano ancora sul tavolo – c’è anche l’innalzamento delle soglie minime per il carcere per gli evasori, e le compensazioni dei crediti Inail e Inps. In manovra dovrebbe esserci l’abolizione del superticket a partire da luglio 2020. Inoltre, per promuovere comportamenti “green”, potrebbe esserci una tassa su contenitori di plastica e imballaggi. Al netto delle ipotesi sulle misure da adottare, il confronto politico più acceso nella maggioranza si consuma su Quota 100: i renziani vorrebbero abolirla, il Movimento 5 stelle la difende a spada tratta, e il Pd si trova un po’ nel mezzo. “Abolirla ora è una fantasia di Italia Viva. Quota 100 si esaurirà da sola nel 2021” ha detto il leader M5s Luigi Di Maio. Matteo Renzi però insiste, e ieri ha messo nero su bianco che l’anticipo pensionistico deciso dal precedente Esecutivo andrebbe eliminato subito, sostituendolo con misure per le famiglie. “No a mini aumenti delle tasse su gasolio o zucchero” ha anche chiarito l’ex premier in merito ad alcune ipotesi sulla manovra.
Critiche dalle opposizioni: “Vogliono uno Stato di Polizia fiscale” è l’affondo di Matteo Salvini. “Non si capisce niente, cambiano ogni giorno. Ancora non si è capito se tassano chi paga in denaro contante. Mi sembrano nella confusione totale” ha dichiarato il leader della Lega, aggiungendo che “se toccano Quota 100 li teniamo chiusi in Parlamento giorno e notte”. (Public Policy) PAM