In attesa di Draghi, in stand by le semplificazioni fiscali

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ROMA (Public Policy) – Questa settimana gli occhi sono tutti puntati sulla giornata di domani, quando il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si presenterà al Senato e poi alla Camera per tenere le sue comunicazioni circa la crisi di Governo. In attesa di domani l’attività parlamentare è per lo più congelata.

La crisi, innescata con il mancato voto del Movimento 5 stelle la scorsa settimana sul dl Aiuti nell’aula del Senato, arriverà a un punto di svolta domani. La Capigruppo Camera (che tornerà a riunirsi alle 16.30) ha deliberato che il presidente del Consiglio renderà comunicazioni alle Camere con voto fiduciario con chiama. Draghi riferirà inizialmente all’Aula del Senato (secondo la prassi parlamentare per cui il Governo riferisce prima al ramo del Parlamento dove ha ottenuto la sua prima Fiducia e/o dove si sono manifestate le condizioni per la crisi).

In attesa di domani, alla Camera al Senato rimangono pendenti e in stand-by alcuni provvedimenti economici importanti. Alla Camera c’è il dl Semplificazioni fiscali. Il provvedimento è all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Dei 937 emendamenti presentati al dl Semplificazioni fiscali nelle commissioni V e VI di Montecitorio, più della metà, ovvero 485 (contando anche le riammissioni), sono stati dichiarati inammissibili. Tra le modifiche finite nella tagliola delle ammissibilità anche diversi emendamenti bipartisan che tornavano sul tema della cessione del credito del Superbonus al 110% e degli altri bonus edilizi, in particolare in materia di responsabilità.

Si profila invece un esame molto rapido e senza sorprese – al netto della crisi di Governo – quello della delega fiscale al suo secondo passaggio parlamentare, in Senato. Alla scadenza della presentazione degli emendamenti, giovedì scorso, sono state presentate appena 30 proposte di modifica. D’altronde il testo della delega fiscale uscito dalla Camera era il frutto di un accordo di maggioranza, che aveva in parte coinvolto anche l’opposizione. La commissione Finanze del Senato tornerà a riunirsi giovedì per esaminare la delega fiscale e si attende a stretto giro il via libera al testo senza modifiche. D’altronde palazzo Madama – sempre al netto della crisi di Governo che se conclamata potrebbe bloccare tutto – punta ad approvare la delega in via definitiva entro la pausa estiva.

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VIC