(Public Policy) – Roma, 8 nov – “L’acqua e la protezione del
suolo sono una priorità e bisogna investire per migliorare
le infrastrutture. Senza innovazione non si può
salvaguardare un bene così prezioso”. Lo ha detto il
direttore generale di Federutility, Adolfo Spaziani, alla
Camera nel corso del convegno “Infrastrutture del
sottosuolo, normative vigenti e innovazioni tecnologiche”,
organizzato dalla fondazione Energy Lab.
All’evento hanno partecipato esperti del settore idrico
e normativo come Andrea Bossola (direttore area industriale
idrico di Acea), Carlo Correttini (direttore dell’acquedotto
di Milano Metropolitana milanese) e Rossella Colagrossi
(dirigente del ministero della Salute).
DIFFICILE AVERE FINANZIAMENTI
“C’è un problema di finanziamento per risolvere la
questione delle infrastrutture – ha affermato Bossola –
perché le società di gestione idrica hanno estrema
difficoltà ad accedere al credito e le banche non investono
nel lungo periodo. L’insufficienza di copertura finanziaria,
perciò, non permette la realizzazione di nuove opere”.
L’ingegnere ha aggiunto che il costo delle infrastrutture
idriche è di 5 miliardi di euro l’anno, fermo restando che
il 20% dei Comuni è privo della rete fognaria e il 35% di
impianti di depurazione. Secondo dati Istat il 47%
dell’acqua è perso per l’usura delle condutture.
GARANTIRE LA QUALITÀ DELL’ACQUA
Rossella Colagrossi sostiene che “per garantire la qualità
dell’acqua potabile è necessario un approccio
multi-barriera, noto come Water safety plans (piani di
sicurezza dell’acqua), perché il solo controllo ‘a valle’
non è sufficiente. È necessario controllare tutta la rete di
distribuzione, dalla sorgente fino allo smistamento”.
Il mancato controllo dell’acqua – secondo la Colagrossi –
potrebbe generare una moltitudine di malattie infettive,
legate anche all’assunzione di metalli pesanti o arsenico.
Nonostante siano in corso alcuni studi – ha evidenziato
l’esperta – le malattie legate all’acquisizione di queste
sostanze potrebbero essere la Sla, la schizzofrenia, autismo
e tumori.
“Il primo passo da compiere – ha concluso la dirigente – è
costruire nuovi impianti di trasporto o sostituire quelli
esistenti con materiali anticorrosivi. I materiali non
devono alterare le caratteristiche dell’acqua con il rischio
per la salute umana”.
AL VIA A MILANO A NUOVE SPERIMENTAZIONI
Carlo Carrettini ha spiegato come la società Metropolitana
milanese (Mm) ha avviato la sperimentazione della tecnologia
no-dig (senza scavo) attraverso il Cml (Cement mortar line)
che permette la riabilitazione (relining riabilitativo) di
condotte metalliche (acciaio e ghisa) eliminando la ruggine
interna e preservando internamente il tubo da futuri
fenomeni corrosivi grazie alla realizzazione di un
rivestimento in malta cementizia di spessore controllato
sulla superficie interna del tubo da risanare.
La Mm ha presentato questa innovazione, attraverso il Case
history di via Bocconi a Milano, dove è stato effettuato il
ripristino di una tratta dell’acquedotto da 150 metri senza
scavo e con l’impiego della resina sintetica. (Public Policy)
DAP