Isab Priolo, cosa prevede il decreto approvato in Parlamento

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ROMA (Public Policy) – Garantire la continuità produttiva delle imprese della raffinazionale di idrocarburi che gestiscono attività di rilevanza strategica per l’interesse nazionale. È il fulcro del dl Isab-Priolo approvato lunedì in via definitiva dalla Camera. Il provvedimento, come suggerisce la stessa intitolazione, interviene sulla Isab di Priolo (Siracusa) appartenente al gruppo Lukoil. La società è stata interessata dal sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea alla Russia che ha previsto dal 5 dicembre 2022 l’embargo per l’importazione del greggio russo (principale fonte di lavorazione della raffineria in Sicilia) Nel frattempo, a inizio gennaio, il Governo ha comunicato che le società Litasco (controllata al 100% Lukoil) e Goi Energy hanno raggiunto un accordo per la cessione dello stabilimento petrolchimico di Priolo.

Tornando al provvedimento, questo impone alle imprese della raffinazione di idrocarburi, che gestiscono attività di rilevanza strategica per l’interesse nazionale, di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la continuità produttiva. Qualora le stesse imprese manifestino rischi di continuità produttiva, sono tenute a darne tempestiva comunicazione al ministero delle Imprese e del made in Italy, al fine dell’urgente attivazione delle misure di sostegno e tutela previste dalla legge. Il termine dell’obbligo di comunicazione è stato posticipato, per effetto delle modifiche approvate in Parlamento rispetto al testo approvato in Cdm, dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre 2023. Nel caso in cui il rischio per la continuità produttiva sia imminente, l’impresa interessata può inoltre richiedere di essere ammessa alla procedura di amministrazione temporanea, disposta con decreto del Mimit, che ne stabilisce termini e modalità, per un periodo di massimo 12 mesi, prorogabile una sola volta fino a ulteriori 12 mesi.

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FRA