ROMA (Public Policy) – Martedì sera la commissione Giustizia alla Camera ha concluso l’esame degli emendamenti al ddl del Governo che interviene sulla procedibilità d’ufficio e sull’arresto in flagranza.
In particolare la commissione Giustizia ha votato 18 emendamenti. Dai gruppi erano state presentate 34 proposte, molte delle quali dichiarate inammissibili, come l’emendamento della maggioranza sulla punibilità dei reati militari. Martedì sera la II di Montecitorio ha quindi respinto tutte le proposte (firmate da esponenti delle opposizioni), ad eccezione dell’emendamento firmato da FdI-FI-Lega relativo allo stop per il processo direttissimo senza querela.
Durante l’esame del ddl inizialmente era stata accantonata la proposta di Enrico Costa (Az-Iv) relativa alle punizioni delle violazioni sul reddito di cittadinanza, su cui poi sia Governo che relatrice hanno chiesto un “invito al ritiro”, accettato dal primo firmatario.
Non vi è “una contrarietà nel merito della proposta”, ha detto in commissione il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, spiegando che “è allo studio degli uffici legislativi una soluzione giuridica che affronta in modo sistematico il tema”.