ROMA (Public Policy) – Sono diverse le disposizioni contenute nella Nadef relative al mondo della sanità. Tra queste, innanzitutto, la norma che prevede che “con la prossima legge di Bilancio 2022-2024 sarà rafforzato il Sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione”.
Inoltre, la spesa sanitaria, “dopo avere raggiunto il 7,5% del Pil nel 2020 a seguito delle misure sanitarie introdotte per dare immediata risposta all’emergenza Covid-19, è prevista scendere lievemente al 7,3% del Pil nel 2021. Tale decremento dipende sostanzialmente dall’aumento del Pil visto che nell’anno in corso la spesa sanitaria è attesa crescere del 4,8% in termini nominali per l’attuazione della campagna vaccinale e per il potenziamento dei servizi sanitari”. Nel biennio 2022-2023, si legge, “la spesa sanitaria a legislazione vigente calerà del -2,3% medio annuo per via dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica. A fine periodo, è prevista una crescita limitata, dello 0,7%, ed il ritorno ad un livello del 6,1% del Pil”.
E ancora: la Nota prevede che “dato il recente ritmo giornaliero delle somministrazioni e dato l’annuncio dell’obbligatorietà del ‘green pass’ per tutti i lavoratori, l’obiettivo di completa copertura vaccinale di almeno l’80% della popolazione over 12 dovrebbe essere conseguito nei prossimi giorni. Si può pertanto ipotizzare che durante il periodo autunnale non debbano essere disposte restrizioni di rilievo su mobilità e contatti sociali. Una valutazione più attendibile sarà possibile una volta verificato l’andamento dei contagi nelle settimane successive all’avvio dell’anno scolastico e al previsto ritorno al lavoro in presenza nelle amministrazioni pubbliche”.
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FLA