ROMA (Public Policy) – “Prima dell’8 marzo la capacità che ogni 3 giorni una persona in media ne potesse infettare altre 3 era pari a 3. Questa trasmissibilità con il lockdown in due settimane è scesa sotto 1, numero chiave che serve per contenere l’epidemia. La differenza che c’era tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto rispetto alle regioni del Centro sud era il livello base di contagio di quel momento. Prima dell’8 marzo c’erano più di 200 Comuni in cui erano stati trovati dei casi, se non avessimo chiuso questa trasmissibilità che al Nord era così elevata, tempo due settimane avrebbe raggiunto gli stessi livelli al Centro sud. È stata un misura estremamente importante per contenere l’epidemia e si è tradotta in un notevole abbattimento dei ricoveri in terapia intensiva che erano già in sofferenza. Senza questa misura la situazione sarebbe stata probabilmente disastrosa”.
Lo ha detto Patrizio Pezzotti dell’Istituto superiore di sanità, in audizione giovedì davanti alla commissione di inchiesta Covid.
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FLA
(foto cc Palazzo Chigi – l’allora premier Giuseppe Conte in aula alla Camera, durante la pandemia)