Immigrati, occupazione dal 61,5% del 2012 al 58,1% del 2013

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ROMA (Public Policy)  – “L’occupazione degli stranieri ha risentito della crisi del mercato del lavoro, anche se in forma meno accentuate rispetto agli italiani. Il tasso di occupazione infatti è passato dal 61,5% del II trimestre 2012 al 58,1% dello stesso periodo del 2013″. Lo si legge nella nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati presentata oggi dal ministero del Lavoro e curata dalla direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione. Nel secondo trimestre del 2013 ci sono “oltre 500 mila cittadini stranieri in cerca di occupazione, con un aumento nell’anno di 140 mila unità.

CRESCE NUMERO STRANIERI INATTIVI Da quanto si legge nelle nota sull’immigrazione, al dato della crescente disoccupazione si somma anche “la crescita della popolazione straniera inattiva, che ha raggiunto la quota di 1,25 milioni circa”, in gran parte extracomunitari.

OCCUPAZIONE DEQUALIFICATA Gli stranieri “hanno compensato la caduta dell’occupazione italiana nel corso della crisi economica degli anni recenti” e dal 2007 a oggi, “a fronte di un calo di quasi 1,7 milioni di italiani, la loro occupazione è aumentata di ben 845 mila unità” con maggior incidenza nei settori: costruzioni, ristorazione, alberghiero e agricoltura. “Si tratta però di un’occupazione di schiacciata su qualifiche di basso livello”, si legge nel documento, al punto che “il lavoro manuale non qualificato assorbe il 36,2% dei lavoratori”.

CAPACITÀ DI ADATTAMENTO MA REDDITI PEGGIORI “L’insieme delle serie storiche evidenziano una forte capacità di adattamento degli immigrati agli effetti della crisi economica nel mercato del lavoro – riporta infine la Nota – con un incremento del numero medio dei rapporti di lavoro pro capite che passa da 1,14 a 1,19 negli ultimi dieci anni. Tutto questo ha comportato, quale effetto, anche una perdita del reddito pro capite degli stranieri che l’Istat stima in un -20% nell’ultimo triennio”. (Public Policy)

IAC