LOBBYING, NEL PROSSIMO CDM ARRIVA IL DISEGNO DI LEGGE GOVERNATIVO

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LOBBYING, PALAZZO CHIGI INCONTRA LA FERPI E IL CHIOSTRO

“SE LE CAMERE NON LO APPROVANO, PROBABILE ANCHE DECRETO LEGGE”

(Public Policy) – Roma, 7 giu – Arriverà nel prossimo
Consiglio dei ministri il disegno di legge governativo sulla
regolamentazione delle lobby
. È quanto apprende Public
Policy, che è in grado di anticipare le prossime mosse
dell’Esecutivo sulla materia.

Il presidente del Consiglio Enrico Letta intende
velocizzare i tempi. Due giorni fa, ha fatto convocare un
incontro tra l’amministrazione e le società – hanno
partecipato 12 aziende – e le associazioni di settore, la
Ferpi e il Chiostro.

IN ARRIVO DDL
In occasione dell’incontro a Palazzo Chigi, le aziende
avrebbero chiesto al Governo di intervenire il prima
possibile
e regolamentare definitivamente la materia. Una
fonte autorevole di Palazzo Chigi conferma che il presidente
Letta avrebbe intenzione di presentare un disegno di legge
già nel prossimo Consiglio dei ministri.

L’ipotesi di ampliare alla presidenza e ai ministeri il
regolamento dell’Agricoltura, pur essendo la strada più
veloce, percorribile attraverso un decreto del presidente
del Consiglio dei ministri
, è considerata una ipotesi
residuale. Sia da parte del Governo che da parte delle
aziende si preferisce un disegno di legge.

L’unico limite, i tempi di approvazione parlamentare, che
destano preoccupazione, considerato il tempo medio che un ddl
governativo impegna per diventare legge (oltre due anni).
Da quanto riferisce una fonte del dipartimento della
Funzione pubblica (che pare abbia avuto modo di visionare
alcune linee guide che anticipano la stesura del testo) “se
le Camere non licenzieranno il disegno di legge entro 6
mesi, il presidente Letta potrebbe varare un decreto legge
o un disegno di legge delega”.

“BOZZE USCITE PRIVE DI FONDAMENTO”
Nessuna possibilità di avere la copia in bozza, ce ne sono
soltanto 2: una nel computer del segretario generale Roberto
Garofoli, l’altra in quello del professor Pier Luigi
Petrillo.

Nel corso dell’incontro avuto con le lobbies mercoledì
scorso, il consigliere Garofoli è stato chiaro: “Le
cosiddette bozze di disegno di legge sulle lobby
, pubblicate
nei giorni scorsi anche da autorevolissimi quotidiani, sono
del tutte inventate.

Si tratta di bozze che ricalcano alcune proposte normative
avanzate anni fa da diverse associazioni del settore. Il testo
del Governo conterrà altre disposizioni”.

LE DISPOSIZIONI POTRANNO VALERE ANCHE PER LE CAMERE
Infine, nessun problema relativo alla possibilità di
regolamentare con lo stesso ddl anche le Camere con il
rischio di ledere l’autonomia
‘interna corporis’: “Già con
l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, il
Governo è intervenuto con misure regolatorie in seno ai
partiti e ai gruppi parlamentari. E in fine dei conti- si
osserva – gli stessi presidenti di Camera e Senato hanno
auspicato un intervento regolatorio sulle lobby”.

“Difficile – conclude la fonte della Funzione pubblica –
che il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente
della Camera Laura Boldrini
possano essere contrari a un
provvedimento che va in direzione della trasparenza nella
pubblica amministrazione”.

IL GRUPPO DI LAVORO
All’incontro hanno partecipato da parte governativa, il
segretario generale Roberto Garofoli e due specialisti del
settore
, chiamati da Letta con la missione speciale di
chiudere il regolamento: Roberto Cerrato, consigliere
parlamentare, e Pier Luigi Petrillo unanimamente
riconosciuto come il più profondo conoscitore della materia.

Petrillo, infatti, come si può leggere sul suo curriculum
presente online, insegna Teoria e tecnica del lobbying alla
Luiss
, coordina da 7 anni il gruppo di lavoro sulle lobby
del think tank lettiano, VeDRò, fa parte del direttivo de
‘La Scossa’, è stato l’estensore del primo disegno di legge
voluto dal ministro Giulio Santagata sulle lobby presentato
durante il Governo Prodi nel novembre 2007, ma mai esaminato
dal Senato, dove approdò in prima lettura. Ed è soprattutto
l’estensore del primo regolamento sulle lobby adottato in
Italia: quello del ministero dell’Agricoltura, diventato una
sorta di master plan per la Pubblica amministrazione e per
gli operatori di settore. (Public Policy)

SAF