ROMA (Public Policy) – “Vota l’espulsione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio“. È questo il titolo della petizione promossa da Avaaz (organizzazione non governativa, che promuove petizioni online), lanciata da Luca Bottura, che accusa i due leader del Movimento 5 stelle di aver “tradito” lo spirito iniziale del progetto. Bottura, giornalista, scrive per il Corriere della Sera la rubrica satirica Makaroni. L’obiettivo della petizione è quella di raggiungere le 10mila firme, ma al momento ne sono state raccolte 266.
Grillo e Casaleggio – si legge nella petizione – “non hanno adottato la democrazia diretta che avevano promesso, ma non hanno costruito neanche un movimento democratico, abusano del potere di espulsione e gestiscono la comunicazione di un partito come se si trattasse di un’azienda”. Quindi l’espulsione viene chiesta per tre motivi: innanzitutto “per aver violato la prima regola del Movimento, quella del semplice portavoce, diventando nei fatti la seconda gamba di una diarchia composta da Grillo e Casaleggio”. E ancora: per aver violato “la seconda regola – ‘Uno vale uno‘ – decidendo che una blanda critica al suo comportamento nello streaming con Matteo Renzi andava punita con l’espulsione di quattro senatori”.
In ultimo, l’espulsione viene chiesta per aver violato anche la terza regola del M5s – nessuno deve arricchirsi – “portando nelle tasche di Casaleggio – scrive Bottura attraverso il traffico generato dal voto, e nelle proprie, per la pubblicità, che il blog ospita dei suoi spettacoli a pagamento, denari privati”. Allegato alla petizione il link della piattaforma “Democrazia in Movimento“, lanciata ai primi di febbraio 2013 da un gruppo di ex militanti ed epurati del M5s, tra cui il più noto è probabilmente il consigliere comunale di Ferrara Valentino Tavolazzi, espulso a marzo 2012 a causa della sua partecipazione a una convention locale che discuteva delle forme d’organizzazione del Movimento. Tavolazzi è anche il fondatore della lista civica Progetto per Ferrara. (Public Policy)
SOR