ROMA (Public Policy) – “Il presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma ha trasmesso un’ampia relazione che portarono alla concessione dei benefici” a Valerio ‘Giusva’ Fioravanti e Francesca Mambro. “Dall’esame del materiale pervenuto emerge che la Digos di Roma aveva riferito che, dalle informazioni di polizia acquisite sul conto di Fioravanti e Mambro, non costavano collegamenti attuali con la criminalità organizzata o eversiva”.
Inoltre, “non risultavano da altri fonti persistenti contatti dei due condannati con ambienti criminali o comunque con personaggi sospetti”. A dirlo, in aula alla Camera, il sottosegretario Cosimo Ferri, rispondendo a un’interrogazione Pd (a prima firma Paolo Bolognesi) sui benefici concesso a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, i due ex Nar condannati a 7 ergastoli per vari delitti, tra i quali la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Bolognesi, il primo firmatario, è anche presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage. Il 31 marzo 2004 è stata concessa “la libertà condizionale a Fioravanti dopo 26 anni di carcere e il 16 settembre 2008 fu concessa anche a Mambro dopo un pari periodo di pena”. Il beneficio “per entrambi i condannati la concessione della libertà condizionale rappresentò la fine di un lungo percorso trattamentale connotato da esiti positivi che aveva già condotto alla concessione di benefici sempre crescenti”.
In particolare, ha continuato Ferri, Fioravanti “era stato dapprima ammesso a usufruire di permessi premio fino al 1999 fino all’ammissione al lavoro all’estero per svolgere l’attività presso l’associaizione ‘Nessuno tocchi Caino’, poi proseguita in regime di semi libertà disposta nel 2001″.
“L’analoga progressione trattamentale – ha concluso – si era registrata per Mambro, con permessi premio nel 1997, con il lavoro all’esterno nella stessa associazione nel 1998. Dopo una sospensione della pena per ragioni di maternità” alla Mambro è stata concessa “la detenzione domiciliare speciale“. (Public Policy) SOR
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