ROMA (Public Policy) – “Ora la situazione dei nostri due fucilieri di Marina dopo la vittoria alle elezioni indiane di un premier indù (Narendra Modi; Ndr), lo stesso che accusò la Gandhi, di non essersi battuta abbastanza contro Latorre e Girone, la situazione è più complicata. È giunto il momento di sapere dalla Farnesina e da Palazzo Chigi le vere intenzioni dell’Italia che non si deve fermare al semplice arbitrato internazionale”.
Lo dice in una nota il vicepresidente della commissione Difesa al Senato, il leghista Sergio Divina, secondo il quale ora gli scenari sono “confusi e tutto può ripartire da capo, addirittura rifarsi avanti la polizia indiana con la richiesta di giudicare i due marò con il reato di terrorismo“.
“È ricominciato un letargo mascherato da silenzio diplomatico per non turbare gli animi – continua il parlamentare della Lega Nord – quando invece c’è bisogno di una scossa dal letargo in cui sono caduti il Governo, i media, la politica,e la stessa opinione pubblica italiani. È il momento di essere attivi e non si può condividere la posizione del Governo che si accontenta che i due marò siano giudicati in India sulla base di promesse molto aleatorie e da un arbitrato internazionale“. (Public Policy)
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