ROMA (Public Policy) – “È fondamentale migliorare le condizioni di vita dei palestinesi: a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme est. Si tratta di un popolo unico, questo va ricordato. Quindi: aiuti umanitari; una conferenza dei donatori che la Norvegia sta organizzando, subito dopo il cessate il fuoco; apertura dei valichi e un lavoro sulla pesca e la possibilità di coltivare la terra; il tema del pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici a Gaza“.
Lo dice il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, in audizione in III commissione al Senato sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale.
“Inoltre bisogna offrire a Israele garanzie di sicurezza – aggiunge la titolare della Farnesina – da un lato con la distruzione dei razzi e dei tunnel; dall’altro lato la demilitarizzazione della Striscia“. Il punto più complicato, secondo Mogherini, sta nella capacità dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese, di esercitare la propria autorità sulla Striscia. C’è un governo di unità nazionale Hamas-Fatah che l’Italia “fin dall’inizio ha visto come una possibilità di avvio di un processo”, che può “rappresentare un’opportunità anche in sede di negoziati”.
SU HAMAS “Non ci sono dubbi, è un’organizzazione che fa parte della lista delle organizzazione terroristiche“. Ma, dice ancora Mogherini, “c’è un lavoro italiano di ottime relazioni e amicizia, che per me vuol dire anche dirsi le cose in modo franco, sia con Israele che con la Palestina. Io ho parlato di opportunità di utilizzare il tentativo di governo di unità nazionale palestinese, loro parlano di coesione, per avere uno strumento di dialogo con un rappresentanza che sia riconosciuta da tutti i cittadini palestinesi”. (Public Policy)
GAV